venerdì 28 marzo 2014

Il referendum della Fiom sul TU sulla rappresentanza dovrebbe essere trasformato in un referendum sul NO alla Cgil

Questa mattina all'Ilva la Fiom, a ranghi estesi (c'era anche Stefanelli, sarà cercare nuovo credito dopo la patosta Rsu), ha distribuito un volantino che informa sul referendum deciso dalla Fiom nazionale per dire NO al Testo unico sulla rappresentanza stipulato il 10 gennaio 2014 tra Confindustria e Cgil, Cisl, Uil.

Noi abbiamo più volte denunciato il segno fascista di questo Testo Unico che mette un catenaccio ai sindacati di base, che impone una dittatura verso i delegati, che impone ai lavoratori di non opporsi, non fare scioperi di fronte a accordi svendita, pena pesanti sanzioni; una vera "dittatura" di cgil, cisl, uil + padroni per imporre la loro scellerata politica e impedire contestazioni, lotte e scioperi.

A fronte di questo, è ridicolo che la Fiom-Landini pensi di rispondere con questo referendum tra i lavoratori. Anche se ci fosse una stragrande maggioranza di NO, Camusso se ne fregherebbe e continuerebbe per la sua strada.
Landini avrebbe ben altri strumenti per opporsi, rompere con la Cgil, ma non lo vuole fare e se la vuole cavare trincerandosi dietro la "democrazia" dei lavoratori, che è come chiedere la "fascismo" di rispettare la democrazia. Landini vuol solo lavarsi la coscienza mentre continua a fare l'occhiolino a Renzi e a dirsi disponibile sul Jobs act.

C'E' UN MODO, CARI DELEGATI DELLA FIOM, DI ROMPERE L'ACCORDO SUL TESTO UNICO: NON RISPETTARLO!

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