Un guasto elettrico alle due centrali termoelettriche,
chiamate CET 2 (in funzione dal 1975) e CET 3 (in funzione dal 1996) dell'Ilva ha portato a bloccare prima l'Altoforno 5 (il più grande d’Europa e dal quale dipende il 40-45% della produzione dell’Ilva), poi da questa mattina l'AFO 2 ed AFO 4, per 24 ore di fermo.Contemporaneamente è stato fermato per 4-5 giorni anche il treno nastri 1 (TNA 1) e una delle due acciaierie.
La conseguenza per gli operai è che 225, la maggiorparte del TNA1 devono starsene a casa o in ferie forzate o in contratto di solidarietà.
"Entrando nel dettaglio, l’impianto CET 2, della potenza
elettrica complessiva di circa 480 MW, produce energia elettrica e
vapore utilizzando come combustibili i gas coke, gas AFO 2 e gas LDG3.
L’impianto CET 3, della potenza elettrica complessiva di 564 MW, produce
energia elettrica che viene immessa nella Rete di Trasmissione
Nazionale alla tensione di 220 kV. L’impianto CET3 fornisce vapore allo
stabilimento siderurgico a 2,0 MPa. - da Gianmario Leone (TarantoOggi).
Ora, da questo black out, al di là della sua entità, emergono due questioni, queste sì gravi:
Una, che a parte la messa in sicurezza delle prescrizioni AIA degli impianti inquinanti e che continuano ad inquinare, è evidente che tutti gli impianti, tutta la fabbrica è a rischio, e che i profitti di Riva si sono gonfiati e si gonfiano tuttora anche per il taglio dei costi della stessa manutenzione ordinaria. Si rischia la vita, soprattutto dentro la fabbrica, anche per un semplice guasto, perchè gli impianti sono vecchi. Lo stesso Ronchi (alla buon ora) se n'è accorto affermando che una parte dei fondi destinati al risanamento deve essere utilizzata per lavori di manutenzione. Ma - aggiunge - i soldi non bastano nè per l'Aia nè per questi lavori.
Allora?! I soldi dei Riva devono essere sequestrati e usati subito. Non è possibile (o meglio, è purtroppo possibilissimo in uno Stato al servizio del capitale) che da un lato si fanno i sequestri e dall'altro lo Stato restituisce i soldi ai Riva! Questo va impedito in ogni modo!
Seconda questione. Come avevamo denunciato i contratti di solidarietà sono diventati la normale risposta dell'azienda ad ogni problema, grande o piccolo che sia. Sono stati chiesti, per la ridotta produzione causa i lavori da fare per l'AIA; poi per problemi di difficoltà di mercato... ma poi, si usano anche per fermate di 4 giorni per una manutenzione non fatta per colpa dell'azienda.
Questo si chiama truffa, ma questo si chiama anche scaricare più di prima sempre e comunque sugli operai, sui loro stipendi, ogni problema dell'azienda, che in questa maniera recupera anche i 4 giorni di perdita facendo pagare allo Stato e agli operai i danni. Vale a dire chi è colpevole non solo non subisce niente ma neanche caccia soldi propri...
In questa maniera è scontato che i contratti di solidarietà, o comunque il ricorso agli ammortizzatori sociali non finirà mai, diventerà un fatto endemico. Un uso illegale.
Ma i sindacati nulla, chiaramente, eccepiscono, stanno solo a contare, a gestire i numeri di esuberi.
Lì dove un sindacato, minimamente tale, dovrebbe dire "NO, che sia l'azienda a "piangersi" queste fermate"
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