Il Consigliere comunale Capriulo ha inviato una lettera al Sindaco Stefano in funzione delle proposte da portare nel Tavolo per Taranto che si tiene oggi a Roma. La riportiamo sotto quasi integrale.
Ma diciamo subito che sul taglio, lo scopo definito dalla lettera - "costruire un modello di SVILUPPO ALTERNATIVO alla grande industria inquinante" - così come nel merito di alcune proposte o di alcune proposte mancanti, non siamo d'accordo.
1) la maggiorparte dei "progetti" possono portare agevolazioni alle aziende, in termini soprattutto di sgravi fiscali, ma non risolvono affatto il dramma dei migliaia disoccupati e lavoratori licenziati - le zone franche urbane in genere sono rivolte a piccola e media impresa, a aziende artigiane. Al massimo potranno trovare lavoro poche decine di disoccupati.
2) le Zone ad Economia Speciale prevedono finanziamenti, sempre agevolazioni alle aziende, riduzioni dei contributi ai lavoratori e deroghe alla legislazione, senza vincolare queste agevolazioni alla creazione di nuovi posti di lavoro sul territorio; inoltre, lì dove sono già in atto vi è anche una "deroga" al rispetto dei contratti e dei diritti dei lavoratori
2) non si pone con chiarezza che tutti i lavori di bonifica territoriali devono essere vincolati all'occupazione dei disoccupati, a partire da quelli dei quartieri inquinati, in cui all'emergenza ambiente si unisce l'emergenza lavoro e si deve pretendere anche un risarcimento in termini di centinaia di posti di lavoro;
3) non si cita assolutamente la questione della raccolta differenziata porta a porta in tutta la città e del ciclo rifiuti integrale che oltre a portare centinaia di posti di lavoro permanenti, e non a termine come le "demolizioni navali ed areonautiche", è parte integrante della battaglia ambientale;
4) si parla di "formazione" ma non la si lega esplicitamente a questi lavori strategici;
5) si coltiva la pericolosa illusione che lo sviluppo turistico possa essere l'alternativa alla grande industria a Taranto; questo se da un punto di vista di occupazione effettiva e non temporanea - e stiamo parlando di qualcosa come 20mila lavoratori! - è falso, anche dal punto di vista di "alternativa ambientale" è una soluzione imbrogliona, dato che anche in questo settore, come nella grande industria, vige il capitale, la logica del profitto contro il rispetto della salute e dell'ambiente, basti pensare alla cementificazione delle coste marine, alla distruzione di interi territori, al conseguente inquinamento del mare e dei terreni e anche alla inevitabile distruzione della piccola pesca. Per non parlar delle condizioni di lavoro dei lavoratori che proprio in questi settori sono selvagge e non c'è neanche la forza numerica, esistente nella grande industria, per difendere queste condizioni.
In questo senso il problema non è affatto "grande industria o piccola economia" - non possiamo tornare a 100 anni indietro - ma imporre con la rivolta degli operai e della popolazione di Taranto la bonifica effettiva dell'Ilva (ma anche dell'Eni, ecc.) la sostituzione di impianti e lavorazioni inquinanti con nuovi sistemi produttivi, ecc. - altrimenti Capriulo dica chiaramente che propone a Taranto la nefasta e mortale soluzione "Bagnoli".
6) si chiede un ruolo attivo delle Forze Armate e un concorso della Marina Militare, addirittura un "migliore utilizzo a fine attrattivo della presenze delle forze armate nell’area Jonica", quando la MM è, come l'Ilva, pienamente responsabile della distruzione dell'ambiente, delle malattie, delle morti a Taranto.
SE COSI' SI PENSA DI DARE UNA RISPOSTA ALL'EMERGENZA DEL LAVORO A TARANTO, ANDIAMO MALE...
Dalla comunicazione, con le proposte, del consigliere comunale Capriulo al Sindaco:
"Al Sindaco di Taranto... il sottoscritto Le riporta idee e progetti... utili alla riunione che si svolgerà a Roma, il giorno 24... Le idee e le proposte che si avanzano hanno tutte l’obiettivo di costruire un modello di SVILUPPO ALTERNATIVO alla grande industria inquinante.
Ma diciamo subito che sul taglio, lo scopo definito dalla lettera - "costruire un modello di SVILUPPO ALTERNATIVO alla grande industria inquinante" - così come nel merito di alcune proposte o di alcune proposte mancanti, non siamo d'accordo.
1) la maggiorparte dei "progetti" possono portare agevolazioni alle aziende, in termini soprattutto di sgravi fiscali, ma non risolvono affatto il dramma dei migliaia disoccupati e lavoratori licenziati - le zone franche urbane in genere sono rivolte a piccola e media impresa, a aziende artigiane. Al massimo potranno trovare lavoro poche decine di disoccupati.
2) le Zone ad Economia Speciale prevedono finanziamenti, sempre agevolazioni alle aziende, riduzioni dei contributi ai lavoratori e deroghe alla legislazione, senza vincolare queste agevolazioni alla creazione di nuovi posti di lavoro sul territorio; inoltre, lì dove sono già in atto vi è anche una "deroga" al rispetto dei contratti e dei diritti dei lavoratori
2) non si pone con chiarezza che tutti i lavori di bonifica territoriali devono essere vincolati all'occupazione dei disoccupati, a partire da quelli dei quartieri inquinati, in cui all'emergenza ambiente si unisce l'emergenza lavoro e si deve pretendere anche un risarcimento in termini di centinaia di posti di lavoro;
3) non si cita assolutamente la questione della raccolta differenziata porta a porta in tutta la città e del ciclo rifiuti integrale che oltre a portare centinaia di posti di lavoro permanenti, e non a termine come le "demolizioni navali ed areonautiche", è parte integrante della battaglia ambientale;
4) si parla di "formazione" ma non la si lega esplicitamente a questi lavori strategici;
5) si coltiva la pericolosa illusione che lo sviluppo turistico possa essere l'alternativa alla grande industria a Taranto; questo se da un punto di vista di occupazione effettiva e non temporanea - e stiamo parlando di qualcosa come 20mila lavoratori! - è falso, anche dal punto di vista di "alternativa ambientale" è una soluzione imbrogliona, dato che anche in questo settore, come nella grande industria, vige il capitale, la logica del profitto contro il rispetto della salute e dell'ambiente, basti pensare alla cementificazione delle coste marine, alla distruzione di interi territori, al conseguente inquinamento del mare e dei terreni e anche alla inevitabile distruzione della piccola pesca. Per non parlar delle condizioni di lavoro dei lavoratori che proprio in questi settori sono selvagge e non c'è neanche la forza numerica, esistente nella grande industria, per difendere queste condizioni.
In questo senso il problema non è affatto "grande industria o piccola economia" - non possiamo tornare a 100 anni indietro - ma imporre con la rivolta degli operai e della popolazione di Taranto la bonifica effettiva dell'Ilva (ma anche dell'Eni, ecc.) la sostituzione di impianti e lavorazioni inquinanti con nuovi sistemi produttivi, ecc. - altrimenti Capriulo dica chiaramente che propone a Taranto la nefasta e mortale soluzione "Bagnoli".
6) si chiede un ruolo attivo delle Forze Armate e un concorso della Marina Militare, addirittura un "migliore utilizzo a fine attrattivo della presenze delle forze armate nell’area Jonica", quando la MM è, come l'Ilva, pienamente responsabile della distruzione dell'ambiente, delle malattie, delle morti a Taranto.
SE COSI' SI PENSA DI DARE UNA RISPOSTA ALL'EMERGENZA DEL LAVORO A TARANTO, ANDIAMO MALE...
Dalla comunicazione, con le proposte, del consigliere comunale Capriulo al Sindaco:
"Al Sindaco di Taranto... il sottoscritto Le riporta idee e progetti... utili alla riunione che si svolgerà a Roma, il giorno 24... Le idee e le proposte che si avanzano hanno tutte l’obiettivo di costruire un modello di SVILUPPO ALTERNATIVO alla grande industria inquinante.
IDEE E PROPOSTE:
1) Istituzione del Porto Franco o della Zona ad Economia Speciale...;
2) Incentivi specifici per l'Occupazione, favorendo una norma che sul modello delle zone franche urbane (vedi legge 296 del 27/12/2006 art.1 comma 341 lettera d)) imponga alle aziende di assumere una percentuale di disoccupati dell'area in cui eseguire gli interventi legati alle tematiche ambientali;
3) Sostegno alle ipotesi di decommissioning (demolizione) navale ed anche aeronautica, anche con il concorso della Marina Militare, sia per infrastrutture non più utilizzate e sia per le tante navi militari e mercantili da demolire;
4) concretizzazione della Zona Franca Urbana;
5) Attivazione dei voli passeggeri dall’Aereoporto di Taranto Grottaglie...;
6) Iniziative a sostegno dello SVILUPPO TURISTICO, con la realizzazione delle infrastrutture necessarie...
7) Iniziative a sostegno delle attività legate al mare, in particolare alla maricoltura, mitilicoltura e itticoltura...;
8) Prevedere specifici finanziamenti e normative per il sostegno alla SMART CITY, soprattutto nel settore della innovazione, della cultura, del turismo e della mobilità sostenibile;
9) Potenziamento della Università e della formazione, sottoscrivendo un nuovo accordo di Programma per il triennio 2014/2016
10) Semplificazione amministrativa... definire una nuova e speciale strumentazione normativa che tuteli l'ambiente, ma semplifichi il risanamento e non favorisca interpretazioni ed impedimenti burocratiche che mortificano lo sviluppo e l’intrapresa.
11) Definizione per l’utilizzo di importanti aree demaniali militari a favore della città (in particolare tutto l’affaccio del Mar Piccolo).
12) Definizione di un nuovo modello di rapporto con le Forze Armate, per un loro più attivo sostegno allo sviluppo della città con azioni e con risorse. Ad esempio dal blocco del trasferimento delle visite mediche da Taranto, previsto dal 1.1.2016, al migliore utilizzo a fine attrattivo della presenze delle forze armate nell’area Jonica..." - Dante CAPRIULO - Consigliere Comunale di Taranto
1) Istituzione del Porto Franco o della Zona ad Economia Speciale...;
2) Incentivi specifici per l'Occupazione, favorendo una norma che sul modello delle zone franche urbane (vedi legge 296 del 27/12/2006 art.1 comma 341 lettera d)) imponga alle aziende di assumere una percentuale di disoccupati dell'area in cui eseguire gli interventi legati alle tematiche ambientali;
3) Sostegno alle ipotesi di decommissioning (demolizione) navale ed anche aeronautica, anche con il concorso della Marina Militare, sia per infrastrutture non più utilizzate e sia per le tante navi militari e mercantili da demolire;
4) concretizzazione della Zona Franca Urbana;
5) Attivazione dei voli passeggeri dall’Aereoporto di Taranto Grottaglie...;
6) Iniziative a sostegno dello SVILUPPO TURISTICO, con la realizzazione delle infrastrutture necessarie...
7) Iniziative a sostegno delle attività legate al mare, in particolare alla maricoltura, mitilicoltura e itticoltura...;
8) Prevedere specifici finanziamenti e normative per il sostegno alla SMART CITY, soprattutto nel settore della innovazione, della cultura, del turismo e della mobilità sostenibile;
9) Potenziamento della Università e della formazione, sottoscrivendo un nuovo accordo di Programma per il triennio 2014/2016
10) Semplificazione amministrativa... definire una nuova e speciale strumentazione normativa che tuteli l'ambiente, ma semplifichi il risanamento e non favorisca interpretazioni ed impedimenti burocratiche che mortificano lo sviluppo e l’intrapresa.
11) Definizione per l’utilizzo di importanti aree demaniali militari a favore della città (in particolare tutto l’affaccio del Mar Piccolo).
12) Definizione di un nuovo modello di rapporto con le Forze Armate, per un loro più attivo sostegno allo sviluppo della città con azioni e con risorse. Ad esempio dal blocco del trasferimento delle visite mediche da Taranto, previsto dal 1.1.2016, al migliore utilizzo a fine attrattivo della presenze delle forze armate nell’area Jonica..." - Dante CAPRIULO - Consigliere Comunale di Taranto
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