sabato 8 marzo 2014

al congresso fiom - critiche e lamenti..ma nessuna decisione concreta nè politica, nè pratica, nè di organizzazzione e organigramma che segni una inversione di tendenza, la fiom tiene due piedi in due staffe, che poi è conciliare con padroni e governo, conciliare con fim e uilm e pretendere di difendere gli interessi degli operai!

non dimentichi la fiom che l'indagato e processato  Vendola, aveva sponsorizzato la Fiom presso Archinà

l'articolo apologetico del Corriere del giorno dimostra chi effettivamente sostiene oggi la fiom - i delegati della fiom ce l'hanno come abitudine e vizio quella di criticare le segreterie nei congressi, all'insegna del cambiare tutto per non cambiare niente mentre in fabbrica o sono inattivi, o sono succubi di fim uilm o sono complici in firme e comportamenti  - gli operai hanno giudicato e condannato tutto questo - tutti in fabbrica e nella stessa fiom, sanno che gente come Stefanelli è improponibile, come lo erano rappa e chi lo ha preceduto, peraltro poi espulso, ma nulla cambia, perchè i sindacati confederali sono irriformabili! 

 l'alternativa è il sindacato di classe nelle mani dei lavoratori

 «Serve un piano industriale. Ma il governo Renzi ce l’ha?»

ladiniIl sogno di Peppino Di Vittorio, l’uomo che creó il sindacato rosso, di vedere i braccianti del Sud marciare insieme agli operai del Nord è la strada maestra sulla quale la Fiom si è incamminata e che intende seguire fino in fondo. Fino al traguardo di un sindacalismo che progetta e lotta per i diritti dei lavoratori, il rispetto della dignità di ogni singolo operaio.
Concetti che Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, ieri ospite del congressoprovinciale dell’organizzazione di categoria della Cgil, ribadisce con forza e senza indugi perchè il momento «è difficile» e non va sottovalutato. La crisi morde e lo fa con più forza al sud e a Taranto, capitale dei paradossi.
È quello di ieri e avant’ieri è stato un congresso difficile, dai toni anche drammatici dal momento che sin dai primi interventi dei delegati la segreteria provinciale, guidata da Donato Stefanelli, è stata messa sotto accusa soprattutto per la vicenda che ha visto soccombere la Fiom alle recenti elezioni delle rsu in Ilva. Stefanelli che, alla fine, è stato riconfermato alla guida della Fiom ionica con 36 sì, 15 no e 1 astenuto.

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