domenica 19 ottobre 2014

Ilva: ogni "soluzione" del governo è un disastro per gli operai, che o organizzano la loro autonomia di classe o hanno già perso

(notizie dalla GdM di Mimmo Mazza) - "Ci potrebbe essere la procedura di amministrazione straordinaria... tramite un decreto ad hoc del governo Renzi, nel futuro prossimo dell’Ilva. Ci sta lavorando Piero Gnudi, in stretto contatto con i ministri Guidi (Sviluppo economico) e Galletti (Ambiente) dopo che ieri mattina dal gip del tribunale di Milano non è arrivato il via libera allo svincolo del miliardo e 800 milioni di euro sequestrati nell’ambito dell’indagine e il giudice è propenso ad accettare la richiesta degli avvocati dei Riva che hanno sollevato questione di costituzionalità
Quei soldi erano (sono?) gli unici utilizzabili per compiere i lavori di messa norma degli impianti, sequestrati il 26 luglio del 2012 in quanto ritenuti fonte di malattia e morte. 
A questo si oppone la famiglia Riva, i cui avvocati hanno anche la faccia tosta di appellarsi ai principi della Costituzione e alla Corte europea dei diritti dell'uomo; ma anche il governo che li vuole recuperare per togliere un pò di debiti correnti dell'Ilva (con operai, fornitori, leggi dello Stato...), non certo per il risanamento della fabbrica, in vista del traghettamento della società a nuovi azionisti. 

Per rispondere alla grave crisi finanziaria dell'Ilva sta affiorando, quindi, la possibilità di ricorrere all’amministrazione straordinaria, uno strumento riservato alle grandissime imprese insolventi e introdotta nel nostro ordinamento a seguito del crack della Parmalat. L’idea che sta alla base della procedura è che qualora l'impresa sia grandissima, se ne debba tentare la ristrutturazione economico-finanziaria in ogni caso (e quindi senza verificare l'esistenza di concrete prospettive di recupero, come accade per le imprese semplicemente grandi).
Senza i soldi sequestrati a Milano, quindi, servirà un nuovo decreto per scongiurare una crisi finanziaria dagli esiti imprevedibili e soprattutto nefaste procedure concorsuali". 

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Quindi, le "soluzioni" in campo attualmente per l'Ilva sono: 

- svenderla subito a qualche multinazionale straniera - più probabile ArcelorMittal - che hanno soprattutto il problema di ampliare l'occupazione di ampie fette di mercati mondiali, strappandole alla concorrenza, non certo quello di salvare una fabbrica, posti di lavoro, o di spendere miliardi per risanarla;
- dare più peso agli acquirenti italiani (Marcegaglia. Arvedi) come vorrebbe la Federacciaio;
- creare comunque una "new/god company" in cui mettere ciò che dà profitto per i nuovi padroni e una "bad company" per scaricare debiti, problemi ambientali, risarcimenti frutti del processo in corso, e... operai, almeno 5/6mila, di "troppo";
- fare un nuovo decreto, sempre e solo per salvare l'Ilva, con la possibile soluzione di una amministrazione controllata, che sarebbe una sorta di corda data ad un'azienda sull'orlo del fallimento, con tutto quello che comporta in termini di pesante attacco al lavoro e al salario degli operai; per non parlare del risanamento che verrebbe rinviato al tempo del "mai"...

Ognuna di queste "soluzione" nasconde, poi, che deve fare i conti con i Riva che restano ancora i proprietari dell'Ilva e ne vorranno eccome conto!

A fronte di queste "soluzioni", c'è chi - Fiom e Usb - propone la "nazionalizzazione", che, fermo restando questo Stato al servizio dei padroni (e nè Fiom nè Usb lo mettono minimamente in discussione), o significherebbe più o meno quello che sta già avvenendo oggi: prendersi l'Ilva, rimetterla un pò a posto con i soldi pubblici/nostri per consegnarla comunque ad altri padroni, o significherebbe quello che è già avvenuto ieri, con l'Italsider, uguale sfruttamento e attacco alla salute, morti sul lavoro, ecc

Gli operai, che purtroppo è da troppo tempo stanno a girare le orecchie a sentire le varie voci e in attesa, potrebbero dirci: "ma voi criticate ogni soluzione... !"

SI, E' COSI'! 
Ogni "soluzione" è per i padroni, non è per gli operai, tanto meno per la popolazione inquinata!
Gli operai non possono essere partigiani di questa o quell'altra "soluzione", perchè sarebbero degli stupidi agnelli sacrificali all'altare del profitto. 
Per gli operai sono solo due le "soluzioni": 
Ora battersi - al di là di quello che dicono Gnudi, Renzi, padroni italiani o indiani che siano - per una difesa rigida di posti di lavoro, salari, diritti e sicurezza e salute per sè e le masse popolari di Taranto, con una linea sindacale di classe intransigente che non guarda in faccia nessuno;
attrezzarsi, organizzativamente e politicamente, per lottare contro l'intero sistema dei padroni, perchè senza "potere operaio" tutto è illusione. E chi dice il contrario vi sta prendendo in giro.
Requisizione dei fondi nascosti dei Riva, imposizione del risanamento e bonifiche, ecc., possono essere il frutto solo di questa battaglia. 

MA PER QUESTO OCCORRE CHE GLI OPERAI APRANO GLI OCCHI E LE ORECCHIE E COSTRUISCANO LA LORO AUTONOMIA DA PADRONI, GOVERNO, SINDACATI CONFEDERALI, SINDACATINI E LIBERI E PENSANTI DI VARIO GENERE E TIPO.

L'unica "libertà" che abbiamo è quella di organizzare un sindacato di classe, una lotta vera, e di costruire un partito degli operai, comunista rivoluzionario di tipo nuovo; l'unico "pensiero"è usare finalmente la testa per questo.

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