GIUSTIZIA
CONTRO I PADRONI E LO STATO ASSASSINI!
Questo processo a Riva deve essere un processo al sistema padronale, alla legge del capitale che sempre realizza i profitti sullo sfruttamento, e lì dove è necessario sull'uso a suo esclusivo vantaggio dell'ambiente, sullo spazzare via ogni diritto sia in termini di condizioni di lavoro sia di salute e sicurezza che diventi ostacolo alla sua esclusiva voracità.
Deve essere un processo al sistema politico, istituzionale che nella società borghese è per sua costituzione e programma generale al servizio del capitale, e di cui Taranto è un esempio chiaro.
Nel processo lo scontro con i Riva e i suoi complici istituzionali non deve essere a colpi di leggi, codicilli, di più o meno abilità tecnico-legali, nè lo dobbiamo delegare ai magistrati di cui non ci fidiamo, ma deve emergere lo scontro vero.
Il capitale è come una piovra dove arriva prende tutto, impone la sua legge del profitto, la subordinazione a questa legge di ogni "aspetto della vita". questo non è una "cattiveria" di questo o quel padrone, di Riva nello specifico, per cui cambiando padrone si elimina; ma un inevitabile prodotto del sistema del capitale ("nocivo è il capitale non la fabbrica").
In questo, giustamente, gli avvocati dei Riva e dei 50 imputati temono il carattere "rivoluzionario" del processo, temono che l'oggetto diventi via via non solo i tumori ai Tamburi, i danni sui terreni della diossina, non solo questo o quell'impianto o reparto dell'Ilva nocivo, ecc. ma la natura stessa del sistema del capitale, mostrando l'"incubo" per i padroni e la loro corte della guerra di classe.
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