mercoledì 22 ottobre 2014

La "Giustizia" condanna chi lotta per il lavoro - ma non finisce qui

7 mesi e 5 mesi
non sono mesi di lavoro, una "boccata di ossigeno" per i disoccupati di Taranto - NO!

Sono i mesi di reclusione comminati ieri dalla Giud. Romano a 2 Disoccupati Organizzati Slai cobas

"Colpevoli" di cosa? Di lottare per il lavoro! Di non piegarsi a elemosinare un posto di lavoro al sindaco o all'assessore, al politico, alla malavita (che, come viene fuori dai recenti arresti, bellamente convivono); ma di organizzarsi insieme a tanti altri disoccupati e pretendere che i sepolcri imbiancati dei consigli comunali facciano qualcosa di utile, altrimenti è giusto occuparli, perchè in queste sale in cui le uniche grida si alzano per interessi di bottega da parte della maggioranza dei consiglieri e assessori, si senta con forza la voce e la protesta di tanti uomini, donne, giovani che non ce la fanno più e protestano giustamente per il diritto al lavoro e ad un salario garantito.

La Giudice, ieri annoiata nel suo scranno e con la fretta solo di chiudere, pronuncia la sentenza "in nome del popolo italiano".

Ma di quale popolo!
Del popolo dei migliaia di disoccupati e disoccupate che non vedono alcuna prospettiva di lavoro?
Del popolo dei lavoratori che a Taranto devono lavorare in appalti pubblici a miseri orari e retribuzioni in contrasto con la legge e i contratti? (su questo la magistratura non dice nulla? Eppure sono depositati decine di esposti dello slai cobas!)
Del popolo di chi ogni giorno perde il lavoro perchè i padroni per aumentare i loro profitti tagliano il costo del lavoro e i diritti)
Delle tante donne, ragazze madri che tremano anche per una febbre di un loro figlio perchè non hanno neanche soldi per le medicine?
ecc. ecc.

NON OSATE PARLARE E CONDANNARE CHI LOTTA "IN NOME DI QUESTO POPOLO".

Parlate del vostro popolo che a Taranto nega la salute, il lavoro, il futuro, la vita. Solo questi potranno essere contenti che si organizza e protesta viene represso!

Dare mesi di reclusione ai Disoccupati Organizzati, vuole dire infatti tentare di zittire l'ala combattiva dei disoccupati, quelli dello slai cobas, col chiaro obiettivo di mettere fuori gioco questi disoccupati che possono essere la "mala erba" per una vera lotta per il lavoro e il salario garantito di tutti gli altri, disoccupati, ultraprecari, per costruire a Taranto un vero movimento, vasto, unitario, combattivo, prolungato.

MA LE VOSTRE SONO SPERANZE VANE. 
LA REPRESSIONE NON PUO' FERMARE LA PROTESTA!

Già domani i Disoccupati Organizzati saranno in piazza, come prima! Ore 9 sotto Palazzo di città
Chiamiamo chi pensa che il lavoro è un diritto a venire, come chi è solidale con chi lotta e viene represso. 

Chiaramente i Disoccupati Organizzati Slai cobas non accettano questa vergognosa sentenza e la impugneranno.

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