Mentre stanno svendendo,
regalando l'Ilva, mentre nulla viene fatto per risanare la fabbrica e
gli operai continuano a morire e ad ammalarsi, la direzione dell'Ilva
si permette di sollevare un polverone per 12 lavoratori (!) che si ammalerebbero frequentemente (?) - ma si tratta di appena 4 giorni: dal 30 settembre al 3 ottobre...! - al reparto convertitori dell' Acciaieria 1 e nell'Acc. 2; con tutta la
stampa e televisioni che le fanno da gran cassa, come se i problemi
fossero questi, in mezzo ai mille problemi che nel nuovo anno faranno
trovare quasi sicuramente migliaia di operai in mezzo ad una strada e
nessuna reale bonifica. Ma nessuno prova
un minimo di imbarazzo?!
Addirittura la Confindustria con il suo pres. Cesareo - quello che per difendere i suoi padroni fa le marce ma per i lavoratori fa denunce - ha preso carta e penna per scrivere al
Prefetto, all'Ordine dei medici, agli Enti e Autorità locali.... - e perchè non scrivono al loro Renzi? -,
per questi “sciagurati operai che mettono in crisi la
produzione”... e che, addirittura, loro compromettono "il raggiungimento dei livelli minimi di redditività ed autosufficienza dello stabilimento", fino a mettere a rischio il "destino della siderurgia a Taranto e quello delle tante imprese ad essa collegate...".
MA LA CONFINDUSTRIA NON HA PROPRIO IL SENSO DEL RIDICOLO? 12 lavoratori ammalati per 4 giorni sono in grado di mettere in ginocchio e far fallire l'Ilva e le ditte dell'appalto? Non ci è riuscito Riva, ma ci possono riuscire 12 lavoratori...
Se non ci fosse da
piangere, ci sarebbe da ridere.
L'Ilva, Gnudi, vogliono in
questa maniera passare da carnefici a vittime? Alzare la voce, quando
si dovrebbero stare zitti e rimboccarsi solo le maniche perchè loro
finalmente vadano a lavorare per risolvere i problemi seri; lì dove,
invece, fanno solo incontri elemosinanti con gli indiani perchè
comunque si prendano una fabbrica “ripulita” da debiti, da
impegni ambientali e risarcitori e da buona parte degli operai.
Stanno per preparare il
“piattino” agli operai e alla città e cercano di passare dal
torto alla ragione?
Sembra di rivedere un film
già visto, quando anni fa, mentre accadevano a ripetizione
infortuni, l'allora direttore del personale, De Biase, si permise di
denunciare degli operai e minacciarne il licenziamento perchè erano
“colpevoli” di “infortunarsi troppo”...
In Ilva, e in particolare
nell'area dell'Acciaieria, anche l'”ultimo” operaio ha una
patologia più o meno grave, per le condizioni, l'ambiente di lavoro,
per i fumi “sfuggiti” che si respirano anche all'interno, per i
materiali che si trattano, ecc.
Del fatto che vadano
comunque a lavorare, per vivere, anche se sono ammalati, non stanno
bene, anche se sanno che lavorare li mette a rischio di gravi
malattie ogni giorno di più... di tutto questo nessuno ne parla, né
nessun organo di stampa (tranne eccezioni), nessuna Inail, o Asl, o
Istituzioni danno i numeri di questa attacco alla salute continuo e
silenzioso. Mentre quando 12 operai si mettono un po' di più in
malattia gradi titoli e denunce.
MA VERGOGNATEVI!!
La denuncia di Rizzo dell' USB:
”Ilva – sottolinea il coordinatore
provinciale Francesco Rizzo – ritiene anomala l’assenza per malattia di
una decina dei Tecnici-Cov, ma non ritiene anomalo che una quarantina di
lavoratori negli ultimi mesi (tra cui diversi Tecnici-Cov Acc2) abbiano
preso infezioni agli organi genitali (cistite)”. Il sindacato evidenzia
la difficile situazione igienico-sanitaria negli impianti viene. ”Ilva –
aggiunge Rizzo – non ritiene anomalo che 30 lavoratori delle pulizie
industriali consumino il pasto in una officina, e aspettino da 2 anni il
refettorio”, ”non ritiene anomalo far partire Cov 3 dell’acciaieria 1
con le aspirazioni inesistenti e il pulpito Cov (dove lavorano i
‘Capo-forni’) che ad ogni colata si riempie di fumo rosso” e ”non
ritiene anomalo che negli uffici, mense, bagni, refettori, attrezzerie,
officine, posti di attesa, pulpiti e pulpiti stirring soprattutto in
Acciaieria 2, ci sia un invasione di migliaia di topi, segno tangibile
di quale discarica siano diventate le Acciaierie”.
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