"Una città mafiosa. O, meglio, una città dove la mafia si era infiltrata in centri sportivi alla moda, nei ristoranti lussuosi, nei bei negozi.
Impossibile non accorgersi che il Centro Magna Grecia - frequentatissimo, va detto, dalla ‘Taranto bene’ - fosse moroso per centinaia di migliaia di euro. Quel centro era affidato a Fabrizio Pomes, ex consigliere comunale e - per i magistrati - referente del clan De Vitis-D’Oronzo, che aveva rimesso le mani sulla città.
Lo stesso Pomes che a D’Oronzo, in una intercettazione, dice di aver piazzato un “uomo loro”, un consigliere comunale amico, nella Commissione Assetto del territorio del Comune, quella in cui si scrive il futuro della città.... C’è un consigliere comunale che viene avvicinato, in modi poco amichevoli, in città vecchia, da quattro persone che dicono di parlare per conto dei boss.
C’è Michele De Vitis, fratello del mamma-santissima Nicola e marito del consigliere comunale Castellaneta (anche lei non indagata), che è presente in consiglio, insieme ad un ispettore della Polizia Provinciale “del quale peraltro sono stati accertati rapporti diretti e confidenziali con Orlando D’Oronzo”.
Il Gip scrive di “insopportabile pressione operata” da parte del gruppo criminale De Vitis-D’Oronzo “non solo sulla sicurezza pubblica ma anche sugli imprenditori e sui palazzi delle Istituzioni”.
"Denuncia il consigliere Capriulo: "... ci sono bandi di gara che o non vengono fatti o finiscono su un binario morto. Proliferano le attività commerciali abusive...".
Ma noi aggiungiamo: ci sono appalti che non hanno ragion d'essere perchè fotocopia di attività già in corso (come è stato il caso di un appalto-clone negli asili comunali); mentre altri non vengono fatti o passano anni prima di avviare la procedura bloccando soldi pubblici e servizi essenziali (come la gara per la fornitura dei mezzi necessari alla raccolte differenziata bloccata per più di 2 anni); altri ancora dati a massimi ribassi scandalosi...
ma ci sono anche le pesanti pressioni, di fatto accettate dal sindaco, per fare delle assunzioni di favore...
Su questo lo slai cobas negli anni e mesi passati ha depositato sempre denunce presso la Procura.
Come da tempo ha sollevato la necessità delle dimissioni del sindaco e di una giunta, una parte degli assessori della quale non si capisce per quali "meriti" professionali o politici siano stati nominati
Ma ora si devono trarre immediatamente alcune conclusioni.
Il sindaco Stefano non può dire di non sapere. Tutto, uomini, provvedimenti, decisioni passavano e passano da lui.
IL SINDACO, LA GIUNTA, QUESTO CONSIGLIO COMUNALE NON HANNO ALCUNA LEGITTIMITA' E DEVONO ANDARE VIA!!
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