Medicina a Taranto gli studenti in rivolta
Corso a rischio chiusura
BARI - Tutto l’Ateneo li ha sentiti arrivare, tra il suono dei fischietti, i cori e le trombe da stadio. Mattinata di protesta, ieri a Bari, per gli studenti dei corsi di laurea nelle professioni sanitarie che si tengono nella sede distaccata dell’Università, a Taranto. I ragazzi temono la paralisi, o peggio la chiusura del polo jonico, a causa della rinuncia a svolgere che hanno presentato i docenti. Professori e ricercatori, a loro volta, sono infatti in mobilitazione: reclamano il pagamento degli arretrati e degli adeguamenti stipendiali, che spettano loro in quanto medici convenzionati con il Policlinico barese.
La contestazione dei ragazzi è iniziata intorno alle dieci. Sono arrivati scandendo slogan ed esibendo striscioni e sono stati ricevuti dal presidente della Scuola di Medicina, Paolo Livrea, che ha cercato di rassicurarli in un dibattito pacifico, ma nel quale sono emersi malumori non più contenibili.«Da anni denunciamo le problematiche che affliggono gli iscritti del polo jonico». Dopo la risoluzione della questione sede, sebbene sussistano problemi relativi al trasferimento dell’impianto di teledidattica, non è stato trovato rimedio alla carenza di personale docente universitario». Già in passato, infatti, i ragazzi che frequentano i corsi a Taranto (infermieristica, tecniche della riabilitazione e di prevenzione nei luoghi di lavoro ) hanno dovuto sopportare le molteplici interruzioni alla corrente elettrica, e quindi alle lezioni, dovute a continui furti di cavi di rame.
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