mercoledì 13 maggio 2015

Torino - Eternit bis: processo aperto e riaggiornato a giovedì

Eternit, “stavolta speriamo nella giustizia”

Iniziata a Torino l’udienza preliminare per le morti da amianto.
Il Comune di Casale parte civile
Da Casale Monferrato una delegazione di cittadini guidati dal sindaco è partita per Torino in autobus, per assistere all’udienza

12/05/2015
paola italiano
«Ora si deve ricominciare da capo»: Bruno Pesce, dell’Afeva (Associazione familiari e vittime dell’amianto) di Casale parla all’inizio dell’udienza preliminare del procedimento Eternit bis, in cui la procura di Torino contesta al magnate svizzero Stephan Schmidheiny l’omicidio volontario per 258 casi di morti per amianto nelle zone dove c’erano gli stabilimenti italiani di Eternit. La nuova udienza preliminare arriva sei mesi dopo la sentenza della Cassazione che aveva dichiarato prescritto il reato di disastro doloso contestato nel primo processo (e nell’appello) celebrato sempre a Torino.
A Palazzo di giustizia, oggi, è arrivato un pullman di cittadini da Casale Monferrato che
anche a questo processo portano sulle spalle una bandiera italiana con la scritta «Eternit: giustizia!» . Due le maxi aule messe a disposizione per l’udienza.
«Siamo qui con determinazione e con forza di volontà. Speriamo che questa volta la giustizia e il diritto possano coincidere». Lo ha detto il sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti, entrando a Palazzo di Giustizia. Il Comune di Casale, simbolo della lotta all’amianto, si costituirà parte civile così come altri Comuni della zona. «La nostra gente chiede solo giustizia. A Casale c’è ancora un morto alla settimana, ora speriamo emerga la verità». Oggi, martedì 12 maggio, il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Torino dovrà decidere – al termine di un percorso che durerà alcune sedute – se il numero uno dell’Eternit sarà processato oppure la sua posizione dovrà venire archiviata. L'udienza di oggi è stata aperta e subito riaggiornata a giovedì
CASALE MONFERRATO – 15:30 Eternit bis: aperto e riaggiornato dopo poco
E' stata aggiornata a giovedì prossimo, a Torino, l'udienza preliminare dell'inchiesta Eternit bis. Il rinvio è stato accordato per permettere alla difesa di esaminare le carte relative alla numerose richieste di costituzione di parte civile. A riportare la notizia è l'agenzia di stampa Ansa. La difesa punta sul "ne bis in idem", ovvero i fatti - come sostengono i legali - sono gli stessi del processo precedente, che si è concluso con la prescrizione.

"Il nostro Paese è l'unico in cui si fa un processo e questo è un vanto per la giustizia di tutta Italia. E' un caso che può fare scuola anche in altri Paesi". Lo afferma il procuratore Raffaele Guariniello al termine della prima udienza del processo Eternit bis. "E' stata la stessa Cassazione - aggiunge il magistrato, che guida l'accusa nei confronti del magnate svizzero Stephan Schmidheiny - a dirci che nel processo precedente si parlava solo del disastro ma non entrano in gioco gli omicidi. Questo ci ha dato un'ulteriore spinta per andare nella direzione di un nuovo processo con un nuovo capo d'accusa". (Ansa)

Nell'aula 1 del Palazzo di giustizia di Torino era consentita la presenza solo degli avvocati e delle parti lese (ossia i famigliari delle vittime indicate nel capo di imputazione). C'erano poi in fascia tricolore i sindaci dei Comuni del Monferrato che si sono costituiti parte civile: il sindaco di Casale Monferrato, di Ozzano, Rosignano, Ponzano e Cella Monte. Presente anche il Comune di Terruggia.

Quando la Corte di Cassazione, il 19 novembre scorso, aveva detto che il processo a Stephan Schmidheiny, condannato in due gradi di giudizio per disastro ed omissione delle misure di sicurezza, non andava fatto perché i reati erano prescritti, per Afeva, organizzazioni sindacali, cittadini e lavoratori, era stata una doccia gelata.
Ma, da parte di tutti, questa era stata intesa come una battaglia persa per la giustizia, non la parola fine sulla vicenda. Ora si ricomincia perché proprio oggi, martedì 12 maggio, il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Torino dovrà decidere – al termine di un percorso che durerà alcune sedute – se il numero uno dell’Eternit sarà processato oppure la sua posizione dovrà venire archiviata.
In tutto sono 258 le posizioni di lavoratori e cittadini, scomparsi per malattie amianto correlate (innanzitutto il mesotelioma pleurico che non lascia scampo) tra il 1989 ed il 2014.
E, in prima fila sarà presente ancora Afeva. “Noi ci saremo, ci saranno le organizzazioni sindacali, ci saranno gli enti locali, a partire dal Comune di Casale Monferrato (ed anche altri di minori dimensioni, ad esempio Rosignano Monferrato che lo ha annunciato nei giorni scorsi per bocca del sindaco Cesare Chiesa) perché dobbiamo continuare a chiedere giustizia per chi non c’è più. E attendiamo che lo Stato si costituisca parte civile, come aveva promesso il premier Matteo Renzi nel corso dell’incontro a Palazzo Chigi, che abbiamo avuto nei giorni successivi alla sentenza.
Questo intervento, che al momento non sappiamo ancora se avverrà in sede di udienza preliminare oppure se sarà effettivo più avanti nel processo, poiché c’è tempo sino all’apertura del dibattimento, sarà sicuramente  importante, in quanto consentirebbe di ottenere quello che auspichiamo sin dal processo di Torino contro Schmidheiny e De Cartier, cioè il coordinamento di tutte le parti civili, sia istituzionali, sia i familiari delle vittime che non devono vedersi negato un diritto alla giustizia per la perdita dei loro cari”.
Alla volta di Torino sindacati ed Afeva hanno organizzato un pullman che parte alla 7 di oggi, martedì, con a bordo anche il sindaco Titti Palazzetti ed il vice Cristina Fava, a dimostrazione di quanto l’amministrazione comunale, che in aula verrà rappresentata dall’avvocato Ester Gatti (già patrocinante di alcuni piccoli comuni nei precedenti processi) sia impegnata in prima linea nella vicenda. Afeva , intanto, con l’avvocato Laura D’Amico (lo stesso legale che l’assiste nel processo Eternit Bis) si è costituita con Fiom Cgil e Comune di Ivrea nel procedimento, anche questo in fase di udienza preliminare, che si tiene nella città eporediese, per decessi di lavoratori dell’Olivetti, e per il quale è da valutare se debbano essere rinviati a giudizio 33 ex manager tra cui Carlo De Benedetti, Corrado Passera e Roberto Colaninno. Sul processo Eternit bis, però, “non ci sarà la stessa mobilitazione che abbiamo avuto in primo grado ed in appello, dopo lo choc che ha provocato la pronuncia della Cassazione nel novembre scorso, ma da parte nostra intendiamo seguire tutte le udienze e e continuare a chiedere giustizia”. 
12/05/2015

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