lunedì 18 maggio 2015

Il Quotidiano di Taranto sulla morte del padre di Carmela






Il Movimento femminista proletario rivoluzionario (Mfpr) di Taranto, che ha sempre supportato il patrigno di Carmela, ricorda in una nota che «Alfonso si è battuto dal 2007 infaticabilmente a Napoli, a Taranto, in ogni città dove poteva parlare della figlia, ma soprattutto nelle fredde e lunghe udienze dei Tribunali per la verità e giustizia per Carmela: violentata dagli uomini e uccisa dallo Stato (come abbiamo subito detto), da quelle istituzioni che, non credendo a Carmela, l'avevano violentata a loro volta con psicofarmaci e, rinchiudendola in istituti, portandola al suicidio». La morte di Frassanito, secondo il Mfpr, «certamente è legata a filo doppio a queste sofferenze, al dolore della figlia stuprata e "uccisa", alle vessazioni di processo infiniti, alle "pugnalate" di sentenze vergognose che, come la prima verso tre minorenni, si è conclusa con il "perdono" verso gli stupratori, alle bugie e infamie che doveva sentire».

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