mercoledì 27 maggio 2015

Gli abitanti dei Tamburi devono pure dire "grazie" all'Ilva... Questi squallidi portavoce di Riva e governo bisognerebbe metterli in galera e buttare la chiave, invece vogliono anche uscire dal processo Ilva!

Secondo i legali di Gnudi, Laghi e Carruba, l'Ilva non solo non avrebbe danneggiato i Tamburi, ma avrebbe anche portato benessere...
Lo hanno affermato nel ricorso contro la sentenza con la quale l'Ilva è stata condannata a risarcire alcuni degli abitanti dei Tamburi, sostenendo che grazie all'Aia del 2011 - quella del governo Berlusconi fatta su dettatura dei Riva e che è tra gli elementi fondamentali del processo "Ambiente svenduto" - si sono adottate le migliori tecniche contro l'inquinamento.
E questi squallidi ominicchi di avvocati, che prendono mega parcelle, non si prendono la briga neanche di andarsi a leggere la storia dei Tamburi, di andare a farsi un giro nel quartiere, arrivando a sostenere che il rione Tamburi sia stato costruito nelle attuali dimensioni dopo l'Ilva e "proprio perchè c'era l'Ilva a fare da calamita".
E questi "azzeccagarbugli" insistono: "Il rione tamburi si è di fatto sviluppato proprio per la sua vicinanza ad Ilva - viene scritto nell'appello - come sempre capita negli insediamenti industriali che inducono uno sviluppo edilizio nelle immediate prossimità dello stabilimento... e questo sviluppo deriva di regola, come accaduto in questo caso, da piani di edilizia popolare", quindi "...gli abitanti dei Tamburi si dolgono dell'esistenza di Ilva e chiedono infondati danni, omettendo di considerare che proprio Ilva che ha costituito la ragione d'essere dello sviluppo del quartiere".

L'ignoranza e il servilismo raggiunge veramente livelli tanto abissali, che non vale neanche la pena di controbattere; e questi luridi personaggi dovrebbero solo stare, invece che in lussuosi studi di avvocato, in nere galere.
A parte pochissimi quartieri, Tamburi è tra i quartieri più antichi di Taranto e quello che ha mantenuto praticamente intatta la sua struttura ed estensione.
Ma anche prendendo per un attimo per buona la motivazione di questi avvocaticchi e dei commissari (che le volte che saranno venuti a Taranto non vanno oltre le dita di una mano), secondo cui gli insediamenti industriali inducono ad uno sviluppo edilizio (questo per esempio è valso per il Quartiere Paolo VI - ex quartieri Italsider), si dice di fatto che questo deve mettere "normalmente" in conto che gli abitanti debbano ammalarsi e morire.
Dichiarando senza veli qual'è la logica del sistema capitalista: il profitto dei padroni - difeso da questo Stato e da tutti i governi di qualsiasi colore, ultimo Renzi - val bene la vita dei lavoratori come delle popolazioni.

ED E' FONDAMENTALMENTE QUESTA LA "DIFESA" DEGLI AVVOCATI DEI RIVA E DELLE LORO SOCIETA' - ANCHE PER QUESTO IL PROCESSO ILVA E' UN PROCESSO POLITICO, CONTRO CUI VA FATTA ANCHE UNA BATTAGLIA POLITICA.

Quanto affermano i legali dei commissari, infatti, fa il paio con l'arringa fatta in una delle passate udienze dall'avvocato di Fabio Riva, che tra le altre cose ha detto: "non dimentichiamo che l'Ilva ha portato benessere, i figli potevano essere mandati all'Università... L'Italsider è stato un grande "ammortizzatore sociale".
Anche se sulla questione dei quartieri, certo non si è azzardato a dire le smarronate degli avvocati dei commissari, ma ha detto anche peggio: che una volta arrivata la fabbrica siderurgica, erano gli abitanti dei Tamburi che dovevano essere mandati via: "..Nessuno comunque poteva pensare che una tale siderurgia a ridosso della città non creasse un contrasto con la popolazione. Lo Stato avrebbe dovuto creare aree di rispetto, di divieto di zone abitative vicino la fabbrica. 

Sarebbe giusto e necessario che gli abitanti dei Tamburi, i lavoratori, facessero ingoiare agli avvocati dei padroni assassini queste parole, impedendo con la loro presenza, dentro e fuori il tribunale, con la lotta che il processo diventi sempre più un'arena, una vetrina del capitale e dei suoi servi, invece che un terreno della guerra di classe tra operai, masse popolari e Riva, istituzioni, governo, politici, ecc. ecc. 

Ma, purtroppo, qui ci sono i vari "liberi e pensanti" che sono andati due anni fa a promettere fuoco e fiamme ai Tamburi e che ora si accontentano di farne al massimo una volta all'anno un intermezzo tra una canzone e l'altra dal palco del 1° Maggio, ben lontano dal quartiere Tamburi; mentre vanno a chiedere incontri in piena campagna elettorale indifferentemente ai demagoghi Pd, Emiliano, come alla fascista Meloni...  

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