domenica 17 maggio 2015

Dalle lavoratrici di Palermo: Dolore e rabbia per la morte di Alfonso Frassanito

padre della giovanissima Carmela, ucciso anch’egli dalle istituzioni di uno stato moderno fascista ed assassino, che protegge gli stupratori e processa chi osa ribellarsi alla barbarie della violenza sessuale e delle vite spezzate…

Non ha retto all’inguaribile dolore che prova un genitore quando la propria creatura viene martoriata non solo prima, ma anche dopo la sua morte, così come è accaduto a Carmela, suicidatasi in seguito alla violenza sessuale subita e alla complicità delle istituzioni, e derisa dal suo stupratore e dall’avvocato difensore di quest’ultimo, durante le udienze.

Ma la cosa altrettanto barbara, insopportabile, è che questo stato STUPRATORE ed ASSASSINO assolve i Carnevale mentre processa chi giustamente si indigna, si ribella e chiede giustizia, così come ha fatto pure Alfonso Frassanito unitamente a Margherita Calderazzi rappresentante del MFPR e coordinatrice nazionale dello SLAI Cobas per il sindacato di classe.
 
Contro tutto ciò, nello scorso mese di gennaio, le lavoratrici del Policlinico di Palermo, come donne e mamme, inviarono una lettera al tribunale di Taranto, con la quale si dichiaravano COLPEVOLI dello stesso “reato” di cui sono stati accusati Frassanito e Calderazzi, avvertendo chegli stupratori ed i loro ripugnanti ed abominevoli difensori di fiducia DEVONO PREOCCUPARSI SERIAMENTE del disgusto, della rabbia e ribellione delle donne, che prima o poi metteranno fine a questo sistema, a questa società maschilista e misogina, che assolve o condanna a pene irrisorie gli stupratori, mentre processa chi si ribella e lotta contro questa barbarie, contro la violenza sessuale, il femminicidio ed ogni violenza sulle donne”.

Per ogni donna uccisa, stuprata ed offesa, siamo tutte parte lesa!
Per le donne e i proletari uccisi non basta il lutto, pagherete caro, pagherete tutto!

17.05.2015
Lavoratrici SLAI Cobas s.c.-Policlinico

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