Vertice in Prefettura tra istituzioni, sindacati e Cementir. L'azienda afferma: nessun licenziamento al termine del periodo di cassa integrazione, ma tutto dipende dagli appalti del Terzo Valico. I sindacati propongono anche un "piano B"
ARQUATA SCRIVIA - Segnali di distensione da
parte di Cementir, dopo l'incontro il Prefettura chiesto dai sindacati e dalle
istituzioni. Ieri, davanti al Prefetto, al presidente della Provincia Rita
Rossa, ai rappresentanti della Regione e al senatore Daniele Borioli, al sindaco
di Arquata Paolo Spineto, l'azienda ha affermato che non ci saranno
licenziamenti a settembre, al termine, cioè, del periodo di cassa
integrazione.
Massimo Cogliando, segretario provinciale di Fillea Cgil parla di "esito positivo" del vertice, se non altro per l'atteggiamento della società "che ha cambiato posizione", passando da una chiusura e mancanza di dialogo alla volontà di confronto. Tutto resta, però, legato al Terzo Valico dei Giovi. "Cementir ha intenzione di partecipare alle gare in vista per gli appalti sul Terzo Valico. E' evidente che la volontà di investire sul territorio dipende dall'esito di quelle gare. Si apre però lo spiraglio di un nuovo quinquennio di ammortizzatori sociali, prima di arrivare alla mobilità".
Ad oggi sono circa una cinquantina i dipendenti dello stabilimento di Arquata: circa venti sono addetti al centro di macinazione; altri otto sono dislocati in un'azienda del gruppo, la Betontir, che ha già sede presso i cantieri del Terzo Valico a Voltaggio. I restanti venti addetti stanno usufruendo della cassa integrazione, in scadenza a settembre.
In un primo momento l'azienda aveva comunicato alle maestranze l'intenzione di procedere, dopo il periodo di ammortizzatori sociali, alla messa in mobilità per venticinque addetti. L'immediata risposta dei sindacati era stata uno sciopero di alcuni giorni, fino all'apertura di ieri. "Il nostro auspicio è, ovviamente, che Cementir ottenga gli appalti dall'opera del Terzo Valico e intenda continuare ad investire su questo territorio. Abbiamo proposto anche un “piano B” - prosegue Cogliando – sull'esempio di quanto applicato in Liguria da Burlando per i lavori della Metro. Ossia la ricollocazione degli esuberi nelle aziende che lavoreranno nell'ambito del Terzo Valico. Come Sistema Edile alessandrino siamo pronti a supportare tale percorso anche attraverso corsi di aggiornamento".
L'auspicio è, comunque, di non dover applicare il “piano B”, registrato e salutato favorevolmente anche dalle istituzioni presenti al tavolo.
"Preso atto di questa nuova volontà di proseguire nella produzione sul territorio piemontese - concludono i sindacati – abbiamo sospeso lo stato di agitazione. Domani, mercoledì, le proposte saranno illustrate in assemblea ai lavoratori che da troppo tempo vivono con il fiato sospeso".
Massimo Cogliando, segretario provinciale di Fillea Cgil parla di "esito positivo" del vertice, se non altro per l'atteggiamento della società "che ha cambiato posizione", passando da una chiusura e mancanza di dialogo alla volontà di confronto. Tutto resta, però, legato al Terzo Valico dei Giovi. "Cementir ha intenzione di partecipare alle gare in vista per gli appalti sul Terzo Valico. E' evidente che la volontà di investire sul territorio dipende dall'esito di quelle gare. Si apre però lo spiraglio di un nuovo quinquennio di ammortizzatori sociali, prima di arrivare alla mobilità".
Ad oggi sono circa una cinquantina i dipendenti dello stabilimento di Arquata: circa venti sono addetti al centro di macinazione; altri otto sono dislocati in un'azienda del gruppo, la Betontir, che ha già sede presso i cantieri del Terzo Valico a Voltaggio. I restanti venti addetti stanno usufruendo della cassa integrazione, in scadenza a settembre.
In un primo momento l'azienda aveva comunicato alle maestranze l'intenzione di procedere, dopo il periodo di ammortizzatori sociali, alla messa in mobilità per venticinque addetti. L'immediata risposta dei sindacati era stata uno sciopero di alcuni giorni, fino all'apertura di ieri. "Il nostro auspicio è, ovviamente, che Cementir ottenga gli appalti dall'opera del Terzo Valico e intenda continuare ad investire su questo territorio. Abbiamo proposto anche un “piano B” - prosegue Cogliando – sull'esempio di quanto applicato in Liguria da Burlando per i lavori della Metro. Ossia la ricollocazione degli esuberi nelle aziende che lavoreranno nell'ambito del Terzo Valico. Come Sistema Edile alessandrino siamo pronti a supportare tale percorso anche attraverso corsi di aggiornamento".
L'auspicio è, comunque, di non dover applicare il “piano B”, registrato e salutato favorevolmente anche dalle istituzioni presenti al tavolo.
"Preso atto di questa nuova volontà di proseguire nella produzione sul territorio piemontese - concludono i sindacati – abbiamo sospeso lo stato di agitazione. Domani, mercoledì, le proposte saranno illustrate in assemblea ai lavoratori che da troppo tempo vivono con il fiato sospeso".
12/05/2015
Nessun commento:
Posta un commento