giovedì 7 maggio 2015

Lettera aperta ai PM del processo Ilva: NON VENGA AMMESSO IL PATTEGGIAMENTO DELL'ILVA

Al Procuratore Franco Sebastio 

Al Procuratore aggiunto Pietro Argentino

Ai PM Mariano Buccoliero, Giovanna Cannarile, Remo Epifani, Raffaele Graziano

TA. 7 maggio 2015


OGGETTO: richiesta di patteggiamento
dei commissari straordinari Gnudi-Carruba-Laghi per l'Ilva.

La scrivente O.S. Slai cobas per il sindacato di classe, parte civile al processo Ilva, a nome delle parti civili di operai, lavoratori, cittadini, che rappresenta, chiede alle SS.LL di non concedano l'assenso alla richiesta di patteggiamento dell'Ilva, in quanto nessuna reale giustizia vi sarebbe, nè risarcimenti per le parti civili.


Se passasse questa richiesta di patteggiamento i 3 commissari verrebbero sanzionati con una multa e una misura interdittiva di otto mesi tramite la nomina per tale periodo degli attuali commissari quali commissari giudiziali.

Quindi, l'Ilva uscirebbe dal processo con una sanzione di soli 3 milioni di euro, che, essendo ora l'azienda sotto amministrazione dello Stato, dovrebbe essere pagata dallo Stato e quindi da noi contribuenti; sanzione che comunque andando nel passivo fallimentare verrebbe recuperata chissà quando. 
Non un solo centesimo verrebbe destinato al risarcimento del danno delle parti civili.
Inoltre, con la misura interdittiva gli stessi commissari condannati verrebbero nominati commissari giudiziali e continuerebbero a dirigere lo stabilimento.

Il patteggiamento non permetterebbe un approfondito accertamento della responsabilità dell'Ilva sull'inquinamento, malattie e morti, e pertanto non avrebbe le caratteristiche proprie di una sentenza di condanna. 
Il patteggiamento, quindi, a nostro parere, più che un'ammissione di colpa, come è stato detto, sarebbe un modo per l'Ilva di liberarsi del processo.
In questo modo, il processo, dopo la esclusione delle 3 società dai risarcimenti, verrebbe ulteriormente svuotato. E diventerebbe un processo solo per le colpe individuali e non al "sistema Ilva", vera causa dei disastri dentro e fuori la fabbrica. 

Con il patteggiamento, inoltre, i condannati per "ambiente svenduto" continuerebbero a dirigere lo stabilimento per risanarlo - una evidente contraddizione!
Noi chiediamo, che questo processo dia giustizia e verità ai tanti operai, lavoratori, cittadini. E la prima giustizia è che sul banco degli imputati continuino a restare l'Ilva e le altre società che coscientemente hanno messo il profitto della produzione sopra la salute e la vita della popolazione.
Conoscendo la Vostra alta sensibilità e rigore giudiziario, attendiamo fiduciosi
per SLAI COBAS per il sindacato di classe
per le parti civili
Calderazzi Margherita

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