(Da un intervento nello studio on line della Formazione operaia)
Nell’immane
ricchezza di merci che caratterizza la società capitalistica vi è
una merce molto speciale che esiste in quanto prodotta da specifiche
condizioni
storico-sociali: LA
FORZA-LAVORO.
I
padroni delle fabbriche, i capitalisti, sono i compratori di questa
merce speciale che viene venduta nel mercato da "liberi
proprietari”, gli
operai, che posseggono soltanto la capacità fisica e intellettuale
di lavoro. Formalmente è un contratto
libero tra equivalenti quello
che viene stipulato tra il compratore e il venditore, ma Marx invece
comincia a svelare che le cose non stanno proprio così.
L’uguaglianza
formale della stipula di un contratto di lavoro, nella realtà
produttiva è invece fonte di disuguaglianza
tra il compratore della forza- lavoro (padrone) e il venditore
di essa (operaio):
"Dunque,
per trasformare il denaro in capitale il possessore di denaro deve
trovare sul mercato delle merci il lavoratore libero; libero nel
duplice senso che disponga della propria forza-lavoro come propria
merce, nella sua qualità di libera persona, e che, d'altra parte,
non abbia da vendere altre merci, che sia privo ed esente, libero di
tutte le cose necessarie per la realizzazione della sua forza-lavoro
[...]. Questo rapporto non è un rapporto risultante dalla storia
naturale e neppure un rapporto sociale che sia comune a tutti i
periodi della storia. Esso stesso è evidentemente il risultato d'uno
svolgimento storico precedente, il prodotto di molti rivolgimenti
economici, del tramonto di tutta una serie di formazioni più antiche
della produzione sociale".
La
forza- lavoro è una merce come le altre nel senso che anche in essa
è insita il duplice valore (d’uso e di scambio) ma nello stesso
tempo si differenzia nel suo
USO E CONSUMO. Una merce come ad esempio una matita
nel momento in cui è venduta sul mercato e viene comprata,
attraverso il suo uso si consuma fino a quando non si può piu’
utilizzare perché si è esaurita temperandola e lì finisce il
ciclo di quella merce, per così dire.
La
forza-
lavoro è invece una merce il cui uso non soddisfa solo
l’esigenza di essere di produrre altre merci ma
in questo USO genera un di PIU’ DI VALORE (eccedente la parte che
serve per dare mensilmente all’operaio quei mezzi di sussistenza
(materiali, istruzione…) necessari alla sua esistenza, per ritornare
ogni giorno in fabbrica a lavorare, e alla sua riproduzione, per
assicurare la continuità generazionale della classe produttrice.
Questo di piu’
di valore è
il PLUSVALORE.
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