Gli incontri Cementir-sindacati non spostano di una virgola la situazione in lento ma costante peggioramento, nonostante che ad ottobre scade la cassintegrazione e per i 74 operai la prospettiva può essere la mobilità. Ora, dopo l'incontro di lunedì scorso, si sono aggiornati a giugno.
I sindacati confederali chiedono chiarezza, invece di chiedere la difesa immediata dei posti di lavoro e la ripresa dell'attività lavorativa e la Cementir fa solo mezze promesse, mentre il gruppo Caltagirone fa eccome i suoi profitti all'estero.
E' più di un anno che la situazione è chiara: il gruppo di Caltagirone non è affatto in crisi ed era ed è legittimo che li operai Cementir pretendano di lavorare; la Cementir ha fatto in tutti questo tempo ciò che voleva, in particolare esternalizzare produzioni, e i sindacati confederali non hanno mosso un dito.
Sololo Slai cobas per il sindacato di classe ha fatto presidi alla fabbrica, fino a bloccare i camion, ha fatto denunce, ha chiesto l'intervento dell'Ispettorato (che però si è comportato come il peggior notaio), ha fatto presidi e incontri alla prefettura... mentre cgil, cisl e uil "rassicuravano" gli operai.
Ora, è ridicolo e penoso, sentire da questi sindacati cose che lo slai cobas ha detto già da più di un anno fa.
Con la profonda differenza che se si capisce la tattica e la strategia del padrone, non si capisce la linea dei sindacati confederali e cosa vogliono fare al di là di incontri dopo incontri inutili.
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