Anche a Taranto l'Auchan ha annunciato i licenziamenti (50) e le lavoratrici e i lavoratori sono in lotta. L'azienda vuole tagliare il costo del lavoro per aumentare i suoi utili, fatti con il lavoro dei lavoratori; inoltre, come Teleperformance, usa la mannaia dei licenziamenti per far passare anche peggioramento dei contratti, tagli ai salari e alle ore di lavoro, attacco ai diritti.
I suoi utili l'Auchan li ha fatti sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici, imponendo in tutti questi anni alla maggioranza contratti ultraprecari e pretendendo la massima flessibilità in termini di turni, orari di lavoro. In questo le donne, che sono la maggioranza dei lavoratori, sono state le più penalizzate e ricattate, anche con attacchi al diritto di maternità.
Questo l'ha potuto fare anche perchè non ha trovato un serio contrasto da parte dei sindacati confederali esistenti.
E anche ora la linea espressa da alcuni esponenti della Cgil a livello nazionale nelle mobilitazioni di ieri per contrastare i licenziamenti è una linea debole, sbagliata che fa solo il gioco dell'azienda.
Dire, infatti, che i licenziamenti di Auchan sono dovuti anche alla pressione delle aziende concorrenti e quindi chiamare il governo ad intervenire contro queste aziende, in particolare supermercati gestiti dai cinesi, è dare corda alle ragioni di Auchan, attutire la lotta verso una grande azienda che non sta affatto in crisi, ma soprattutto introdurre tra i lavoratori un clima oggettivo di divisione, contrapposizione tra lavoratori di Auchan e quelli di altre aziende, aggiungendovi anche il sottile veleno del razzismo.
Le lavoratrici e i lavoratori devono contrastare subito questa linea, e portare avanti una lotta senza sconti o giustificazioni, in unità con tutti i lavoratori.
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