mercoledì 3 dicembre 2014

ILVA parte 2° - Renzi fa i conti senza l'oste

"Ci stanno privando di un bene privato - dicono i Riva (con l'appoggio della Federacciai) - quando leggeremo il testo annunciato da Renzi, ricorsi in tutte le sedi...".
A tuttora i Riva sono proprietari dell'Ilva con il 90% delle azioni e il resto è degli Amenduni (sempre ramo dell'impero Riva).

Già... "piccolo problema" in un sistema capitalista che nessuno - nè Renzi, nè il Pd, nè i sindacati confederali, neanche la Magistratura - chiaramente vuol mettere in discussione.
Renzi il veloce, ha trovato - dice - la "soluzione" per l'Ilva, ma non può risolvere il "piccolo problema" del "bene privato"...

Anzi, dal mondo degli industriali (vedi il loro giornale Sole 24 Ore del 2 dic.) cominciano a levarsi voci scandalizzate: "il commissariamento... si è trasformato nei fatti in una cancellazione sostanziale dei diritti di proprietà... molti principi del diritto liberale e del funzionamento dell'economia di mercato sono stati poco alla volta compromessi... adesso lo Stato ha deciso di venderla come fosse una impresa sua e non di imprenditori privati... i Riva, peraltro, non solo non hanno subito una condanna, ma nemmeno sono stati rinviati ancora a giudizio. Dunque, non appare corretto che passi il principio di uno spossessamento attuato da uno Stato... ... Serve... equilibrio..."

E Renzi ha il "piccolo problema" di rispondere e servire i suoi padroni...
Quindi, non si entusiasmassero tanto i fautori della "nazionalizzazione", dalla Fiom all'Usb.

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