Grande è la confusione... a dimostrazione che i piani che il governo Renzi sta cercando per l'Ilva sono pregni di imbrogli, aggiramento delle leggi e sicuramente hanno come obiettivo di salvare l'acciaio dei padroni e non i posti di lavoro e la salute degli operai e delle masse popolari di Taranto.
Ora la soluzione "ArcelorMittal-Marcegaglia" sembra prendere più piede, ma resta l'intervento dello Stato per risanare un pò l'Ilva con i soldi pubblici - visto che Mittal ha dichiarato che non ha intenzione di investire i soldi che l'Aia richiede, mettendo addirittura in discussione la copertura dei parchi minerali, una delle situazioni più inquinanti. Ma questi soldi il governo, per aggirare la sua stessa legge Marzano che vieta di mettere soldi in società in perdita, e per aggirare le norme della Comunità europea che vieta - per tutelare la concorrenza - iniezioni troppo consistenti di finanziamenti pubblici alle aziende, li metterebbe in Marcegaglia, che neanche bene sta e che pochi mesi fa ha chiuso il suo stabilimento proprio a Taranto...
Ma siamo di fronte a dei "giocolieri/truffatori"... che ora si preparano ad un 7° decreto - cosa mai vista finora.
Ma le manovre del governo Renzi non finiscono qui e sono soprattutto contro la difesa della salute e del lavoro.
Si parla - oggi su 'Sole 24 Ore' - che "alcuni termini tecnici dell'autorizzazione integrata ambientale potrebbero essere rivisti e sul punto è al lavoro lo dstaff del ministro Galletti" (quindi, ci possiamo aspettare un ridimensionamento in peggio di un'Aia già ora insufficiente?); inoltre "il decreto - continua l'articolo - sarebbe la cornice per far poi decollare il break up delle attività, con una bad company in cui confluirebbero le passività e una new company con le attività produttive" (quindi, è sempre all'OdG un forte ridimensionamento dell'Ilva e degli operai, e uno scarico delle problematiche ambientali nella bad company).
Nessun commento:
Posta un commento