martedì 2 dicembre 2014

info dalla stampa - Camusso Cgil e Loy in fabbrica uniti nel dire le stesse cose - la Fim cisl volantina

«Ilva, ora passiamo ai fatti»
Camusso: tocca al pubblico

Il segretario generale della Fiom in visita al siderurgico
«È necessario entrare nel merito del provvedimento»

La visita
TARANTO - Alla vigilia dello sciopero generale organizzato per il prossimo 12 dicembre Susanna Camuso, segretario generale della Cgil è giunta questa mattina a Taranto. Alle 7 ha varcato i cancelli dello stabilimento dell’Ilva per partecipare a un’assemblea con i lavoratori assieme al segretario generale della Cgil di Taranto, Giuseppe Massafra, e al segretario della Fiom Donato Stefanelli. Camusso, attraverso il confronto diretto e personale con i lavoratori, intende entrare nel merito di molte questioni e comprendere dalle stesse fonti le problematiche che interessano gli operai. Ha confermato che l’interesse pubblico annunciato dal premier Matteo Renzi è una via indicata dalla Cgil già da molto tempo ma «ora è necessario entrare nel merito, passare dagli annunci ai fatti».
TARANTO - «Da lungo tempo diciamo che la siderurgia è un settore strategico per il nostro paese, che non si può perderla, e quindi questa è un'ottima ragione per prevedere un intervento pubblico».

Camusso ha spiegato che lo Stato «deve farsi carico della continuità e della qualità produttiva, intendendo sia la continuità del lavoro, sia la continuità dell'intervento ai fini della salute dei lavoratori e della città». «Vorremmo essere - ha proseguito il leader della Cgil - innanzitutto interlocutori di questo processo, capire di cosa si stia discutendo concretamente e della necessità che l'intervento pubblico sia vero, quindi remuneri anche il Paese e non sia semplicemente un modo per accollarsi le difficoltà per venderla al primo offerente». «Abbiamo valutato gli scenari - ha aggiunto - e detto che per noi il punto fondamentale è la garanzia del rapporto lavoro-salute, continuità e qualità della produzione».

«Continuiamo a chiedere garanzie sul pagamento degli stipendi. Intanto si paghi il lavoro», ha dichiarato ancora il segretario generale della Cgil al termine dell'assemblea in fabbrica in vista dello sciopero generale del 12 dicembre prossimo indetto da Cgil e Uil. Camusso ha riferito che quello degli stipendi futuri all'Ilva «è un tema che è stato sollevato» in assemblea, anche con «preoccupazione» da parte dei lavoratori.

All'assemblea ha partecipato anche il segretario confederale Uil Guglielmo Loy. «Speriamo che la decisione sia presa rapidamente - ha spiegato - perché Taranto, l'Ilva e il lavoratori non possono stare in una situazione di limbo che la sta degradando verso non si sa cosa». Loy ha riferito che in Ilva c'è «molta attenzione e tensione sulle possibili prospettive», aggiungendo che «in una situazione straordinaria è giusto che la comunità nazionale, lo Stato, il governo si pongano anche il problema di una acquisizione per rimettere in piedi l'azienda, darle una prospettiva, recuperare la sua strategicità e completare l'opera di risanamento». «Lo Stato - ha continuato - deve intervenire per salvare l'Ilva ma «non sia semplicemente lo svuotamento di un'azienda per poi magari spezzettarla e metterla sul mercato senza prospettive». «Se al contrario - ha aggiunto - è per rafforzarne l'importanza, continuare gli investimenti e renderla competitiva, condividiamo l'intervento».

Già da questa mattina, dalle 6 alle 8, i delegati della Fim Cisl Taranto-Brindisi hanno presidiato le portinerie dello stabilimento Ilva di Taranto, incontrando i lavoratori, ad ognuno dei quali è stato consegnato un volantino recante le proposte per un confronto con il governo sulle scelte in atto per il sociale ed il lavoro. «Siamo solo sindacato. Non mendichiamo ascolto dal governo, lo meritiamo. Perché serve andare oltre - recita il volantino - la logica della facile contrapposizione tra chi dice di cambiare tutto e chi non vuole cambiare nulla». La Fim si sofferma sul «valore della partecipazione e della solidarietà, che si realizza prima nella proposta - sottolinea l'organizzazione sindacale - e dopo nella protesta».

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