«Ilva, ora passiamo ai fatti»
Camusso: tocca al pubblico
Il segretario generale della Fiom in visita al siderurgico
«È necessario entrare nel merito del provvedimento»
TARANTO - «Da lungo tempo diciamo che la siderurgia è un settore strategico per il nostro paese, che non si può perderla, e quindi questa è un'ottima ragione per prevedere un intervento pubblico».
Camusso ha spiegato che lo Stato «deve farsi carico della continuità e della qualità produttiva, intendendo sia la continuità del lavoro, sia la continuità dell'intervento ai fini della salute dei lavoratori e della città». «Vorremmo essere - ha proseguito il leader della Cgil - innanzitutto interlocutori di questo processo, capire di cosa si stia discutendo concretamente e della necessità che l'intervento pubblico sia vero, quindi remuneri anche il Paese e non sia semplicemente un modo per accollarsi le difficoltà per venderla al primo offerente». «Abbiamo valutato gli scenari - ha aggiunto - e detto che per noi il punto fondamentale è la garanzia del rapporto lavoro-salute, continuità e qualità della produzione».
«Continuiamo a chiedere garanzie sul pagamento degli stipendi. Intanto si paghi il lavoro», ha dichiarato ancora il segretario generale della Cgil al termine dell'assemblea in fabbrica in vista dello sciopero generale del 12 dicembre prossimo indetto da Cgil e Uil. Camusso ha riferito che quello degli stipendi futuri all'Ilva «è un tema che è stato sollevato» in assemblea, anche con «preoccupazione» da parte dei lavoratori.
All'assemblea ha partecipato anche il segretario confederale Uil Guglielmo Loy. «Speriamo che la decisione sia presa rapidamente - ha spiegato - perché Taranto, l'Ilva e il lavoratori non possono stare in una situazione di limbo che la sta degradando verso non si sa cosa». Loy ha riferito che in Ilva c'è «molta attenzione e tensione sulle possibili prospettive», aggiungendo che «in una situazione straordinaria è giusto che la comunità nazionale, lo Stato, il governo si pongano anche il problema di una acquisizione per rimettere in piedi l'azienda, darle una prospettiva, recuperare la sua strategicità e completare l'opera di risanamento». «Lo Stato - ha continuato - deve intervenire per salvare l'Ilva ma «non sia semplicemente lo svuotamento di un'azienda per poi magari spezzettarla e metterla sul mercato senza prospettive». «Se al contrario - ha aggiunto - è per rafforzarne l'importanza, continuare gli investimenti e renderla competitiva, condividiamo l'intervento».
Già da questa mattina, dalle 6 alle 8, i delegati della Fim Cisl Taranto-Brindisi hanno presidiato le portinerie dello stabilimento Ilva di Taranto, incontrando i lavoratori, ad ognuno dei quali è stato consegnato un volantino recante le proposte per un confronto con il governo sulle scelte in atto per il sociale ed il lavoro. «Siamo solo sindacato. Non mendichiamo ascolto dal governo, lo meritiamo. Perché serve andare oltre - recita il volantino - la logica della facile contrapposizione tra chi dice di cambiare tutto e chi non vuole cambiare nulla». La Fim si sofferma sul «valore della partecipazione e della solidarietà, che si realizza prima nella proposta - sottolinea l'organizzazione sindacale - e dopo nella protesta».
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