mercoledì 3 dicembre 2014

ILVA parte 3° - Landini/Camusso si sono legati mani a piedi al governo Renzi

(da Repubblica) - "E' importante che si pensi a un intervento pubblico per l'Ilva", ma "è indispensabile mettere in campo un'operazione strategica che non può portare a una riedizione del modello Alitalia". E' quanto ha affermato il segretario generale della Fiom-Cgil, Maurizio Landini, in un'intervista a Repubblica.

Landini, cosa pensa dell’ipotesi affacciata dal presidente Renzi?
«Ritengo che Renzi dica una cosa giusta. Siamo di fronte alla necessità di salvare un pezzo decisivo del sistema industriale italiano. Ed è importante che si pensi a un intervento pubblico. Che deve voler dire responsabilità diretta nella gestione da parte del governo; che vuol dire aver un management all’altezza della gravità della situazione; che vuol dire aver le risorse per gli investimenti necessari per attuare il piano di risanamento ambientale; che vuol dire tutela dell’occupazione e garanzie di lavoro anche per le aziende del territorio».

Landini e Camusso si suicidano da soli. Sono legati a cosa fa Renzi e quindi non possono avere alcun ruolo se non quello di premere perchè l'intervento pubblico del governo si realizzi. D'altra parte c'è da dire che Renzi non pensa affatto di attuare un vero risanamento ambientale, nè alla tutela di tutti i posti di lavoro e dei lavoratori dell'appalto e delle aziende collegate all'Ilva. Quello che ha in programma è, invece, proprio un nuovo modello Alitalia, con la creazione di una "bad company" in cui buttarci i problemi ambientali e migliaia di operai "esuberi". 

Lei esclude un futuro privato per l’Ilva?
«Non escludo nulla, ma dico che ora è indispensabile mettere in campo un’operazione strategica che non può portare — sia chiaro — a una riedizione del “modello Alitalia”».

In realtà il governo sembrerebbe ispirarsi proprio al caso Alitalia. Perché lei dice di no?
«Perché questa volta serve un’operazione vera di politica industriale. Non si può pensare di scaricare ancora i debiti di una società su tutta la collettività per regalare agli stranieri di turno un’impresa
strategica».

Landini bleffa, Ed è una mascalzonata far passare verso gli operai l'operazione truffaldina di Renzi per quello che non è.

Il governo dove può trovare i soldi per un’operazione del genere?
«C’è il Fondo strategico, c’è la Cassa depositi e prestiti».

Landini nasconde che la Cassa Depositi e Prestiti, per suo Statuto, non può intervenire in questo caso, per un'azienda che ha forti problemi di liquidità e di indebitamento.

Dunque, Renzi promosso?
«Noi abbiamo sempre giudicato il governo per quello che fa. Se finalmente ha capito che per uscire dalla crisi dell’Ilva serve un intervento pubblico, noi non possiamo che concordare. Certo ci si muove in una logica opposta alla teoria secondo cui per attirare gli investimenti bisogna rendere più facili i licenziamenti e tagliare un po’ di tasse alle imprese ».

Ma Landini ci fa o è? Non si può dire che "ci si muove in una logica opposta" a chi vara il Jobs act e l'attacco all'art. 18 rendendo più facili i licenziamenti e regalando soldi alle imprese e poi riabbracciare Renzi che anche nell'operazione Ilva è proprio questo che farà: tagliere posti di lavoro, dismissione di parti dell'azienda per svendere/regalare l'azienda a nuovi compratori...

L’intervento del governo non rischia di scontrarsi con le regole europee che vietano esplicitamente gli aiuti di Stato?
«Senta, l’industria pubblica esiste in Francia come in Germania. Qui si tratta di salvare un’industria strategica...»...

Landini parla come Renzi. Salviamo l'impresa... poi succeda quel che succede...

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