Nella primavera scorsa, dopo che si era riusciti a respingere il primo annuncio di licenziamenti, un gruppo di operai della Tecnomessapia si organizzò nello slai cobas. Ma dopo pochi mesi si sottomisero alle pesanti minacce dell'azienda e tornarono sotto la "cappella" del padrone. Pesarono, insieme alla paura, anche legami familiari, clientelari tra alcuni lavoratori e ditta.
Pensavano di salvaguardare in questa maniera il loro posto di lavoro.
SI ILLUDEVANO!
Ora la Tecnomessapia, e l'Alenia, che chiaramente da "bravi padroni" pensano solo ai loro interessi torna a parlare di licenziamenti.
E gli operai sono più deboli e più ricattabili.
QUANDO GLI OPERAI NON ALZANO LA TESTA, PRIMA O POI SONO I PADRONI CHE GLIELA FANNO PESANTEMENTE ABBASSARE!
Riportiamo la denuncia fatta nel luglio 2015 dallo Slai cobas per il sindacato di classe.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe sporge denuncia-querela nei confronti di ANTELMI ANGELO proprietario della Ditta Tecnomessapia srl per aver costretto sotto minaccia di licenziamento o di non rinnovo del contratto i lavoratori dipendenti, operanti presso il cantiere Alenia Aermecchi di Grottaglie, a cancellare la loro iscrizione allo Slai cobas sc,
nonché verso altri lavoratori a non partecipare alle assemblee sindacali.
Pensavano di salvaguardare in questa maniera il loro posto di lavoro.
SI ILLUDEVANO!
Ora la Tecnomessapia, e l'Alenia, che chiaramente da "bravi padroni" pensano solo ai loro interessi torna a parlare di licenziamenti.
E gli operai sono più deboli e più ricattabili.
QUANDO GLI OPERAI NON ALZANO LA TESTA, PRIMA O POI SONO I PADRONI CHE GLIELA FANNO PESANTEMENTE ABBASSARE!
Riportiamo la denuncia fatta nel luglio 2015 dallo Slai cobas per il sindacato di classe.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe sporge denuncia-querela nei confronti di ANTELMI ANGELO proprietario della Ditta Tecnomessapia srl per aver costretto sotto minaccia di licenziamento o di non rinnovo del contratto i lavoratori dipendenti, operanti presso il cantiere Alenia Aermecchi di Grottaglie, a cancellare la loro iscrizione allo Slai cobas sc,
nonché verso altri lavoratori a non partecipare alle assemblee sindacali.
In
particolare.
In
data 27 marzo 2015 un gruppo di lavoratori dipendenti della Tecnomessapia srl
si iscrive allo Slai cobas per il sindacato di classe; in data 14
aprile 2015 lo Slai cobas sc su richiesta degli stessi lavoratori
indice un'assemblea nel cantiere della citata azienda in Alenia
Grottaglie.
L'assemblea
si svolge regolarmente, ma, a differenza delle attese degli stessi
lavoratori, altri dipendenti della Tecnomessapia che avrebbero voluto
partecipare non vengono.
I lavoratori slai cobas comunicano che prima dell'assemblea il citato
Angelo Antelmi aveva fatto delle minacce ai lavoratori circa la non
continuità del rapporto di lavoro dopo il 30 giugno (data termine
appalto, successivamente prorogato) se restavano nello slai cobas sc
o partecipavano all'assemblea.
Inoltre,
si aggiunge che vengono fatte affermazioni diffamatorie sullo Slai
cobas e la sua presenza in azienda, e in particolare si afferma che
lo Slai cobas sc farebbe chiudere le aziende...
Tutto questo era avallato anche dal rappresentante interno della Fiom.
Tali minacce nei giorni successivi
all'assemblea, ai primi di maggio 2015, ottengono purtroppo il loro
effetto: il 4 maggio 2015, quasi tutti i lavoratori iscritti vanno via dallo
Slai cobas.
Lo Slai cobas invia nei giorni
successivi una lettera all'azienda e ad Antelmi Angelo
chiedendo un incontro
urgente per porre il confronto lungo i binari di normali relazioni
sindacali, come avviene in altre ditte dell'appalto Alenia.
Nei
giorni successivi l'avvocatessa della Tecnomessapia, a nome della
ditta, comunica telefonicamente le scuse dell'azienda e di Antelmi
Angelo, ammettendo il comportamento antisindacale dei suoi
rappresentati e affermando la disponibilità all'incontro dallo slai
cobas sc proposto. Ma di fatto questo incontro non si terrà mai con
l'azienda.
In
data 6 luglio 2015, si tiene una nuova assemblea in Alenia, essendo
emerso un problema di trasferimento di 40 lavoratori. Molti
lavoratori, pur non iscritti allo Slai cobas, fanno sapere di voler partecipare all'assemblea. Ma all'ora di inizio, il
nostro iscritto comunica che Antelmi Angelo andato sul
cantiere stava dicendo agli altri lavoratori di non partecipare, con
minacce circa la loro permanenza in azienda e dice anche ai lavoratori
di iscriversi ai sindacati confederali, e in particolare alla Fiom...
Infine, si pone all'attenzione un altro aspetto... durante le recenti elezioni regionali, in cui era candidato il figlio di Angelo Antelmi, Pietro, questi ha fatto una pressante campagna verso i lavoratori perchè votassero il figlio e comunque non facessero in quel periodo alcuna attività sindacale... si riporta su questo uno stralcio di un articolo apparso su “Il fatto Quotidiano” del 20 maggio 2015 e confermato dai lavoratori:
“Te
lo sto dicendo in presenza di tutta questa piazza, tu a giugno
lavorerai in Tecnomessapia”.
Pietro
Antelmi
lo afferma direttamente durante un comizio pubblico a Ceglie
Messapica,
rivolgendosi a un padre di famiglia disoccupato intervenuto sul
palco. Lui, Antelmi, è il proprietario
della ditta in questione, ma soprattutto si è candidato al consiglio
regionale della Puglia
nella lista Oltre di Raffaele
Fitto..."
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