Il sottoscritto, a nome della scrivente Organizzazione Sindacale, nel ripercorrere la storia dei lavoratori dell’azienda in oggetto vuole denunciare le palesi responsabilità politiche che stanno conducendo a tamburo battente verso un tragica conclusione: il licenziamento di 215 lavoratori.
Vogliamo qui solo ricordare i sacrifici ai quali si sono sottoposti queste/i lavoratrici/tori nel corso degli ultimi anni fra cassa integrazione e solidarietà, pur di mantenere il posto di lavoro. Addirittura dal 25 novembre 2015 fino al 20 aprile 2016 sono stati in sospensione senza salario, tutto sempre finalizzato a rimanere dipendenti della Taranto Isolaverde: Ciò era necessario perchè nel momento in cui l’azienda usciva dalla liquidazione, in un protocollo Prefettizio con la compartecipazione della Regione e del Comune, ed anche attraverso eventuali spacchettamenti, corsi di formazione, transito fra partecipate, etc. avrebbero consentito la salvezza di tutti i posti di lavoro.
Dunque la condizione unica era ed è l’uscita della azienda della liquidazione!
La strada da percorrere fu individuata sin dallo scorso anno (ed anche per questo i lavoratori hanno accettato di essere per 6 mesi senza salario, pur di restare aggrappati all’azienda) ed in primis la indicò il Presidente della Provincia Tamburrano. Questo signore affermò che se nel Contratto di Sviluppo per Taranto fosse stata ricompresa a carico del Governo la ristrutturazione del Palazzo degli Uffici, per un effetto domino, si sarebbero liberate risorse pari a 2.800.000 euro che la Provincia ha in accantonamento finalizzati appunto alla ristrutturazione del Palazzo degli uffici, e risorse che sarebbero state utilizzate per far uscire dalla liquidazione Taranto Isolaverde. Ciò è stato dichiarato ripetutamente ed in pompa magna (basta rileggersi e rivedere le sue dichiarazioni nel merito), anzi ha ripetutamente affermato che per liberare queste risorse gli sarebbe bastato un semplice impegno formale del Governo.
Il 5 aprile u.s. il C.I.S. verbalizza ed ufficializza la presa a carico della ristrutturazione del Palazzo degli Uffici a carico del Governo!
Come la notizia fa il giro della città è immediato l’entusiasmo fra i lavoratori. Purtroppo non si era tenuto conto della reale volontà politica di Tamburrano: chiudere Taranto Isolaverde per poter disporre di risorse a proprio piacimento. Questa volontà politica viene fuori quando, con notevole faccia di bronzo ed in spregio di 215 famiglie, Tamburrano afferma, mentendo e sapendo di mentire, sia via stampa sia in tavolo prefettizio dell’8 aprile u.s. che il Governo gli deve mandare le risorse. E che menta lo dimostrano almeno 3 cose: a) lui sa benissimo da ammistratore che le risorse arrivano anche mesi dopo, ma che l’impegno verbalizzato ed ufficializzato è più che sufficiente a liberare i 2.800.000 euro; b) lui non ha mai parlato di invio di risorse fino al 5 aprile sera; c) nel tavolo prefettizio il Comune di Taranto (cointeressato alla ristrutturazione del Palazzo degli Uffici) nella persona dell’Assessore Cosa ha già dimostrato che sulla base del verbale del 5 aprile, ha preso soldi dalla Cassa Depositi e Prestiti, perchè la ristrutturazione avverrà da parte governativa.
Dunque che ci sia la volontà politica di Tamburrano di chiudere Isolaverde è più che dimostrato. E qui si vuole aggiungere che non è da meno la responsabilità politica del PD locale, il quale è in assordante silenzio rispetto questa vicenda, sebbene siano nella ibrida giunta FI/PD (non eletta) che governa la provincia di Taranto: non sono da meno le responabilità politiche di questo partito se consente impunemente a Tamburrano di distruggere un'azienda di 215 lavoratori.
E’ di queste ore la notizia che Alba Service (partecipata della Provincia di Lecce), sebbene sia più o meno nelle stesse condizioni di Isolaverde sta andando verso la salvezza, perchè politica bypartisan ed enti locali marciano nella stessa direzione per la salvezza dei lavoratori e dei servizi che esplicano. Crediamo che lo stesso potrà accadere per la Santa Teresa di Brindisi.
Invece a Taranto, nonostante l’impegno degli altri enti locali; la gestione politica bypartisan della Provincia sta mandando a morte Isolaverde ed i suoi lavoratori.
Ma i lavoratori non si arrendono e non si arrenderanno: da mertedì, infatti riprende il presidio sotto la Provincia e porranno in essere tutto quanto servirà a salvare i posti di lavoro ed i servizi, che oggi non sono effettuati nonostante i cittadini pagano le tasse!
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