sabato 30 aprile 2016

FORMAZIONE RIVOLUZIONARIA DELLE DONNE - 4° PARTE

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La monogamia viene meno con la scomparsa delle cause economiche...

Il testo di Engels “L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato” è fondamentale perchè ci mostra che ogni passaggio, ogni descrizione della condizione della donna è sempre legata alle fasi storiche. Questa analisi è importante anche per l'oggi. La proprietà privata, lo Stato, la famiglia sono tre elementi fondamentali da cui partire per analizzare anche oggi i cambiamenti.
A che punto è il sistema capitalistico? Che forma si dà lo Stato? Che forma e che ruolo assume oggi la famiglia rispetto alle esigenze di oggi della borghesia, del capitalismo italiano.
Detto questo, partire dall'analisi delle condizioni di produzione non deve però portare ad una sorta di determinismo. Nonostante queste condizioni rappresentano il fattore base, principale, che determina la persona, non è l'unico, perchè poi a loro volta gli uomini e le donne agiscono, e nell'agire essi stessi sono un fattore di cambiamento. Però negare che le condizioni di produzione siano le base è veramente arrivare all'idea di Dio. Chi è l'uomo? Come è determinato l'uomo? Se non è determinato dal modo di produzione, allora lo è da qualcosa che sta al di sopra dell'uomo...
Questo analisi storico materialistico dialettica è importante per la critica all'idealismo.
L'intellettuale pensa che sia lui a determinare le idee e che per mezzo delle sue idee determina la condizione materiale di vita, e non che lui stesso è il prodotto della condizione materiale.
Questo rovesciamento lo ritroviamo anche nel pensiero femminile.
Le femministe piccolo borghesi pensano che si può cambiare l'ideologia maschilista con le idee, con la battaglia ideologica-culturale. Ma queste idee sono il prodotto di questo tipo di società, non possono essere sradicate se no cambiamo questa società, la base materiale, economica su cui si fondano quelle idee. Le parole da sole non bastano se non si fa la rivoluzione, se non cambia la maniera materiale di vivere. Le idee, anche quelle presenti nel proletariato, sono,come dice Marx, le idee della classe dominante: la gente non nasce con la cultura, gli viene imposta da chi ha il potere, da chi organizza la scuola, da chi organizza tutta la società, usando anche la religione...
Quindi tutte le forme e i prodotti della coscienza non possono essere eliminati mediante la critica intellettuale, ma solo mediante il rovesciamento dei rapporti sociali che le hanno determinate.

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DA “L'ORIGINE DELLA FAMIGLIA, PROPRIETA'PRIVATA E DELLO STATO” DI ENGELS: 
LA MONOGAMIA VIENE MENO CON LA SCOMPARSA DELLE CAUSE ECONOMICHE...

“...Andiamo ora verso uno sconvolgimento sociale in cui le basi economiche della monogamia, come sono esistite finora, scompariranno tanto sicuramente quanto quelle della prostituzione che ne è il complemento. La monogamia sorse dalla concentrazione di grandi ricchezze nelle stesse mani, e precisamente in quelle di un uomo, e dal bisogno di lasciare queste ricchezze in eredità ai figli di questo uomo e di nessun altro. Perciò era necessaria la monogamia della donna e non quella dell'uomo; cosicché questa monogamia della donna non era affatto in contrasto con la poligamia aperta o velata dell'uomo. Ma il sovvertimento sociale imminente, mediante trasformazione... dei mezzi di produzione in proprietà sociale, ridurrà al minimo tutta questa preoccupazione della trasmissione ereditaria. Poiché dunque la monogamia è sorta da cause economiche, scomparirà se queste cause scompaiono...La posizione degli uomini in ogni caso subirà un grande cambiamento. Ma anche quella delle donne, di tutte le donne, subirà un notevole cambiamento. Col passaggio dei mezzi di produzione in proprietà comune, la famiglia singola cessa di essere l'unità economica della società. L'amministrazione domestica privata si trasforma in un'industria sociale. La cura e la educazione dei fanciulli diventa un fatto di pubblico interesse...

Ma ciò che sicuramente scomparirà della monogamia sono tutti i caratteri che le sono stati impressi con la sua nascita dai rapporti di proprietà: cioè, primo, il predominio dell'uomo; secondo, l'indissolubilità. Il predominio dell'uomo nel matrimonio è una semplice conseguenza del suo predominio economico e cadrà da sé con la scomparsa di questo. L'indissolubilità del matrimonio è, in parte, conseguenza della situazione economica nella quale è sorta la monogamia, in parte tradizione proveniente dall'epoca in cui il nesso di questa situazione economica con la monogamia non era ancora ben compreso ed era spinto troppo oltre per motivi religiosi. Oggi essa è stata già infranta migliaia di volte. Se è morale solo il matrimonio fondato sull'amore, è anche vero che lo è soltanto quello in cui l'amore persiste. Ma la durata dell'impeto d'amore sessuale individuale è molto diversa, a seconda degli individui, specialmente negli uomini, e una positiva cessazione di una inclinazione o la sostituzione di essa con una nuova passione amorosa, fa del divorzio un beneficio sia per le due parti che per la società. Solo sarà risparmiato alla gente il guazzare nell'inutile sudiciume di un processo di divorzio.Quello che noi oggi possiamo dunque presumere circa l'ordinamento dei rapporti sessuali, dopo che sarà spazzata via la produzione capitalistica... è principalmente di carattere negativo, e si limita per lo più a quel che viene soppresso. Ma che cosa si aggiungerà? Questo si deciderà quando una nuova generazione sarà maturata. Una generazione d'uomini i quali, durante la loro vita, non si saranno mai trovati nella circostanza di comperarsi la concessione di una donna col danaro o mediante altra forza sociale; e una generazione di donne che non si saranno mai trovate nella circostanza né di concedersi a un uomo per qualsiasi motivo che non sia vero amore, né di rifiutare di concedersi all'uomo che amano per timore delle conseguenze economiche. E quando ci saranno questi uomini, non importerà loro un corno di ciò che secondo l'opinione d'oggi dovrebbero fare; essi si creeranno la loro prassi e la corrispondente opinione pubblica sulla prassi di ogni individuo...”

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