giovedì 14 aprile 2016

Gli Hotspot vanno chiusi, sono carceri di identificazione e di respingimenti, i migranti non vanno ricacciati nei loro paesi dove rischiano la morte la fame la tortura.

Circa 30 dei 324 migranti giunti la notte scorsa all’hotspot di Taranto con bus provenienti da Reggio Calabria (che si sono aggiunti ai 17 già presenti nella struttura) sono fuggiti dal centro per evitare l’identificazione. Dopo le ricerche, sono stati poi individuati da Polizia e carabinieri e riaccompagnati nell’hotspot.
“Non è accaduto nulla di particolare”, dichiara Michele Matichecchia, comandante della Polizia locale. Nei giorni scorsi erano sorti problemi dopo l’espulsione di 200 marocchini, muniti di foglio di via che impone loro entro 7 giorni di lasciare l’Italia. Nel frattempo, però, sono liberi di circolare. A quanto si è appreso, sempre nei giorni scorsi, alcuni migranti si sono cosparsi i polpastrelli di colla per ostacolare l’identificazione. “Ma la Polizia si è attrezzata con dei solventi – aggiunge Matichecchia – per superare anche questo problema”. I profughi potranno restare nell’hotspot per massimo 72 ore prima di essere trasferiti in altri centri di accoglienza nazionali. (ANSA).

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