Comunicato Stampa Hotspot. Si faccia chiarezza. Il prefetto convochi un tavolo
All’indomani dei primi respingimenti differiti effettuati nell’hotspot di Taranto, quando centinaia di uomini, soprattutto, ma anche alcune donne tutti di nazionalità marocchina sono state accompagnate senza soldi né documenti alla stazione di Taranto, con in mano soltanto il provvedimento di espulsione dall’Italia; il giorno dopo l’accaduto, a prendere posizione sono Enzo Pilò dell’associazione Babele di Grottaglie e la parlamentare di Sinistra Italiana, Donatella Duranti che in una nota stampa congiunta chiedono la convocazione di un tavolo istituzionale da tenersi lunedì prossimo in Prefettura, per fare luce sulle dinamiche di funzionamento del centro.
Si sono già rilevate abbondanti criticità nella gestione - scrivono i due – perché ad esempio all’interno dell’hotspot non risulta essere garantito il fondamentale servizio di mediazione linguistica e culturale, di fatto affidato a personale non qualificato che sarebbe sprovvisto degli strumenti professionali adeguati a tale compito. Non solo. Risultano già violati le norme della Costituzione italiana in materia di libertà personale (art. 13 Cost.) e quelle che attengono alla possibilità concreta di accedere alle procedure di richiesta di asilo politico e alle procedure di protezione internazionale, garantite dall’articolo 10 della stessa Carta costituzionale.
È assente per il centro - così come per altre strutture così denominate (hotspot) localizzate in Sicilia, qualsiasi regolamentazione normativa e anche dal punto di vista amministrativo risultano evidenti opacità, non essendo stata prevista (per ora) dal Comune di Taranto, ad esempio, alcuna procedura di evidenza pubblica per la gestione dei servizi all’interno del centro.
Tralasciando per ora ulteriori considerazioni in merito alle continue violazioni di ordine giuridico che ci hanno spinto nei giorni scorsi a chiedere anche la chiusura di questi centri, in seguito ad una visita effettuata con il team legale di Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione), l’Arci regionale e l’associazione Babele; ciò che si vuole richiamare in questa sede è l’inaccettabile situazione che si è venuta a verificare lo scorso venerdì nei pressi della stazione ferroviaria tarantina, quando centinaia di migranti ( alcuni di loro anche meritevoli di protezione internazionale) sono stati letteralmente sbattuti in strada, senza alcuna cura e assistenza, alla mercè di trafficanti di uomini, nel mirino probabile della criminalità organizzata.
Soltanto l’accorrere tempestivo, nel piazzale della stazione, dei volontari di associazioni come Arci di Grottaglie e Babele, e di numerosi cittadini solidali, che hanno richiamato il sindaco di Taranto Ippazio Stefano all’assunzione delle responsabilità, ha potuto garantire un tetto temporaneo e un pasto caldo ai migranti sbattuti in strada, evitando, al contempo, anzi disinnescando, seppur temporaneamente, il pericolo concreto di una probabile “bomba sociale”. Di un ulteriore conflitto tra persone in una delle periferie più povere d’Italia, quale è appunto l’area che insiste tra la città vecchia di Taranto e Porta Napoli, la zona della stazione. Per tutti questi motivi chiediamo a sua eccellenza, Prefetto di Taranto, Umberto Guidato, la convocazione di un tavolo urgente di confronto, da tenersi il prossimo lunedì, richiesta che sarà formalizzata ufficialmente nelle prossime ore dalla parlamentare tarantina Donatella Duranti. Per fare chiarezza sulla gestione opaca dell’Hotspot. Per far sì che non si verifichino più situazioni di questo tipo. Perché nessuna donna e nessun uomo, qualsiasi sia la loro nazionalità, debbano essere lasciate indietro. Nessuno è illegale.
Arci Taranto
Associazione Tempo di cambiare
On. Donatella Duranti
Enzo Pilò, Ass. Babele
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