Una risposta a chi continua a negare l’esistenza di un’emergenza legata allo sfruttamento del lavoro migrante in agricoltura attraverso l’illecita mediazione di caporali. Assieme all’utilità di una legge, la 199 del 2016, che giustamente interviene in maniera dura contro chi agisce per profitto in spregio a ogni norma e della dignità delle persone“. È il commento congiunto di Cgil e Flai di Puglia e Camera del Lavoro e Flai di Taranto, con i segretari generali Pino Gesmundo, Antonio Gagliardi, Paolo Peluso e Lucia La Penna, in merito all’inchiesta condotta dai Carabinieri che ha portato all’arresto del titolare di un’impresa e del suo caporale a Ginosa, accusati di intermediazione illecita di manodopera e sfruttamento del lavoro di 35 braccianti romeni, che in nero erano costretti a prestare l’attività lavorativa in condizioni di sottomissione e in violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.È uno dei primi casi di applicazione della nuova normativa – aggiungono – che ha portato al sequestro preventivo finalizzato alla confisca di immobili e mezzi strumentali dell’azienda per un valore di circa 300mila euro.