Ilva, ArcelorMittal ‘pronta’ alla trattativa. La Fiom resta critica, la Fim attende speranzosa
“Accogliamo con favore la dichiarazione del Ministro Calenda e
siamo lieti di poter avviare le negoziazioni. È importante incontrare i
sindacati per approfondire e discutere il nostro piano industriale e
ambientale“. E’ quanto afferma in una nota ArcelorMittal dopo
l’annuncio della ripresa a breve del tavolo, da parte del ministero
dello Sviluppo economico. “Siamo desiderosi – aggiunge il gruppo Franco-Indiano – di
trovare una soluzione che assicuri un futuro solido e sostenibile per
Ilva e per i suoi stakeholder, compresi ovviamente i dipendenti“Dalla Fiom-Cgil trovano “singolare apprendere da una nota emessa dal ministero dello Sviluppo economico – e non direttamente – che il
ministro Calenda riconvocherà il tavolo di confronto sulla vertenza Ilva in tempi brevi” sottolineando che sulla vertenza “prosegue l’opacità. Come sempre – si legge in una nota – in questa vertenza, anche questa volta si fa riferimento a impegni presi tra il ministro, i commissari e Am InvestCo a noi totalmente ignoti, poiché non c’è stato consegnato né il piano industriale, con relativo piano di ambientalizzazione, né il contratto stipulato tra i commissari, a nome e per conto del governo, e Am InvestCo sull’affitto del ramo d’azienda, né il programma che i commissari dovranno svolgere utilizzando il miliardo e duecento milioni per il processo di ambientalizzazione previsto“. “L’unica certezza in questo momento – prosegue Fiom – è la procedura ex articolo 47 inviata il 6 ottobre scorso alle organizzazioni sindacali e che ad oggi non è né ritirata né modificata. Come sempre siamo di fronte a un negoziato opaco, in cui al sindacato non vengono dati gli elementi per affrontare la trattativa. Elementi senza i quali non è pensabile che si possa aprire un confronto di merito con la cordata aggiudicataria“. La Fiom ribadisce che “va salvaguardata tutta la forza lavoro attualmente occupata in Ilva, sia direttamente che nell’indotto, garantendo salari e diritti attuali e realizzando un piano di ambientalizzazione compatibile per Taranto che tenga conto anche del rischio sanitario legato al processo produttivo. Sappiano il ministro e Mittal che senza il raggiungimento di questi obiettivi per la Fiom non ci saranno le condizioni per giungere a un accordo“.
“Ci auguriamo che si apra un negoziato vero che non lasci spazio a politicizzazioni e a strumentalizzazioni elettoralistiche che renderebbero ancor più difficile una delle vertenze più complicate della storia di questo Paese“: così invece commenta il segretario generale della Fim-Cisl Marco Bentivogli in merito all’annuncio della riapertura a breve del tavolo dell’Ilva. “La trattativa – dice Bentivogli – sarà comunque durissima per centrare i nostri obiettivi su occupazione ambiente investimenti e conferma delle condizioni contrattuali dei lavoratori. Ma è una notizia positiva che l’intervento del Governo, unitamente alla mobilitazione sindacale abbia riaperto le condizioni di partenza della trattativa all’accordo tra la gestione commissariale ILVA E Arcelor Mittal.
ministro Calenda riconvocherà il tavolo di confronto sulla vertenza Ilva in tempi brevi” sottolineando che sulla vertenza “prosegue l’opacità. Come sempre – si legge in una nota – in questa vertenza, anche questa volta si fa riferimento a impegni presi tra il ministro, i commissari e Am InvestCo a noi totalmente ignoti, poiché non c’è stato consegnato né il piano industriale, con relativo piano di ambientalizzazione, né il contratto stipulato tra i commissari, a nome e per conto del governo, e Am InvestCo sull’affitto del ramo d’azienda, né il programma che i commissari dovranno svolgere utilizzando il miliardo e duecento milioni per il processo di ambientalizzazione previsto“. “L’unica certezza in questo momento – prosegue Fiom – è la procedura ex articolo 47 inviata il 6 ottobre scorso alle organizzazioni sindacali e che ad oggi non è né ritirata né modificata. Come sempre siamo di fronte a un negoziato opaco, in cui al sindacato non vengono dati gli elementi per affrontare la trattativa. Elementi senza i quali non è pensabile che si possa aprire un confronto di merito con la cordata aggiudicataria“. La Fiom ribadisce che “va salvaguardata tutta la forza lavoro attualmente occupata in Ilva, sia direttamente che nell’indotto, garantendo salari e diritti attuali e realizzando un piano di ambientalizzazione compatibile per Taranto che tenga conto anche del rischio sanitario legato al processo produttivo. Sappiano il ministro e Mittal che senza il raggiungimento di questi obiettivi per la Fiom non ci saranno le condizioni per giungere a un accordo“.
“Ci auguriamo che si apra un negoziato vero che non lasci spazio a politicizzazioni e a strumentalizzazioni elettoralistiche che renderebbero ancor più difficile una delle vertenze più complicate della storia di questo Paese“: così invece commenta il segretario generale della Fim-Cisl Marco Bentivogli in merito all’annuncio della riapertura a breve del tavolo dell’Ilva. “La trattativa – dice Bentivogli – sarà comunque durissima per centrare i nostri obiettivi su occupazione ambiente investimenti e conferma delle condizioni contrattuali dei lavoratori. Ma è una notizia positiva che l’intervento del Governo, unitamente alla mobilitazione sindacale abbia riaperto le condizioni di partenza della trattativa all’accordo tra la gestione commissariale ILVA E Arcelor Mittal.
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