martedì 31 ottobre 2017

ILVA L'appello alla collaborazione del Ministro Calenda va respinto al mittente... Ma con la lotta comune autorganizzzata di operai e cittadini a difesa di lavoro e salute

Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, al termine dell’incontro con i sindacati e con i vertici dell’Ilva al MiSE: «Abbiamo bisogno in questa fase delicatissima che collaborino tutti»

Giungono dal Ministero dello Sviluppo economico le prime dichiarazioni ufficiali in merito all’incontro fra Governo, parti sociali e vertici di AM INvestCO Italy sulla vertenza Ilva. «Abbiamo bisogno in questa fase delicatissima che collaborino tutti: per questo convocherò un tavolo istituzionale con i 5 governatori delle regioni interessate e i 40 sindaci e l’Azienda per poter andare nel dettaglio di quelle che saranno le possibili ricadute sul territorio e avere il massimo sostegno delle istituzioni locali». L’annuncio arriva dalla ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda al termine del tavolo sull’Ilva che ha sancito l’avvio della trattativa tra Am Investco e Fim Fiom e Uilm sull’Ilva. Una convocazione che potrebbe arrivare entro la fine del mese cui segue un appello: «Il governatore della Puglia ed il sindaco di Taranto ritirino il ricorso al Tar sul DPCM ambientale», chiede Calenda. Il ministro ricorda come «il decreto anticipi la copertura dei parchi, limiti la produzione a 6 milioni di tonnellate fino al completamento del piano ambientale per il quale l’investitore privato ha stanziato 1,2 mld in aggiunta a 1,1 miliardi che derivano dalla transazione con i Riva da spendere nelle bonifiche».
«Stiamo parlando di un investimento complessivo da 5,3 miliardi di euro. Una piccola finanziaria per intenderci». 

Congelare non è ritirare, ma una forma di mannaia ricatto sulla trattativa,
la formula "anticipare i tempi per la copertura dei parchi principali" è assolutamente ambigua

«Abbiamo deciso di congelare la procedura ex articolo 47. Si riparte perciò dai contenuti espressi oggi al tavolo e il confronto avverrà in libertà e senza pregiudiziali», spiega Calenda che auspica un negoziato veloce e che possa concludersi in tempi brevi. «Spero non sia troppa lunga ma dipende dalle parti», dice. 
«Sarò contento quando la trattativa si chiude, incomincia la copertura dei parchi e svoltiamo questa storia che per l’Italia è stata penosa e per i tarantini molto da tanti anni, presuppongo che ci siano i presupposti per farlo». Così Carlo Calenda all’ANSA.
Intanto, si apprende che per evitare che a Taranto succeda ancora quello che è capitato giorni fa con una coltre di polveri neri che ricopriva la città il Mise, d’intesa con l’Amministrazione Straordinaria, sta valutando la possibilità di anticipare i tempi per la copertura dei parchi principali, ancor prima dei tempi previsti dal Dpcm
ambientale. È quanto rivela una fonte presente al Tavolo. Questo investimento, di circa 400 milioni, è a carico dell’investitore, cioè di Am InvestCo. Per accelerare i tempi e slegarli dalla tempistica della procedura di trasferimento degli asset, l’ipotesi è di anticipare sia i lavori sia l’investimento finanziario necessario che verrebbe anticipato dalle casse dell’Amministrazione Straordinaria che poi si rivarrebbe su Am Invest

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