Ilva: partito il corteo contro gli esuberi e l’applicazione del Jobs Act
Stamattina
sciopero e manifestazione in città delle maestranze dello stabilimento: chiusura
in via Saffi.
È
partito poco fa il corteo delle tute blu che dallo stabilimento Ilva
attraverserà tutto il centro di Novi Ligure. I dipendenti dalle 8 di
stamattina si sono ritrovati agli ingressi dello stabilimento per partecipare al
nuovo sciopero indetto contro il piano industriale prospettato dal
gruppo Arcelor Mittal –Marcegaglia, che prevede 4 mila
esuberi in tutta Italia, di cui 54 a Novi. Inoltre, usufruendo
del famigerato Jobs Act, la legge sul lavoro approvata dal governo
sostenuto dal Pd, si prospettano condizioni di riassunzione dei
dipendenti da parte della nuova proprietà definite inaccettabili dal sindacato e
non solo. Il corteo, al quale ha partecipato da subito il
sindaco Rocchino Muliere, arriverà in via Pietro Isola per
dirigersi in piazza Repubblica, via Girardengo, piazza XX settembre, via Verdi,
Corso Italia, per concludersi nei giardini di viale Saffi. Lì i sindacati Fim,
Fiom e Ulim terranno un’assemblea alla quale dovrebbero prendere parte anche i
parlamentari eletti in provincia, che hanno tutti (o quasi) approvato il Jobs
Act.
I dipendenti dell’Ilva stamattina davanti alla
fabbrica
A
tal proposito, il consigliere regionale di Mpd Walter Ottria,
al termine dell’incontro di lunedì in muncipio richiesto dal sindacati sul tema
Ilva, ha dichiarato: “E’ assurdo ciò che rende possibile il Jobs Act,
cioè i licenziamenti e la riassunzione dei lavoratori non in esubero con
l’annullamento degli scatti d’anzianità e i vantaggi del contratto integrativo;
i nuovi contratti poi non prevedranno le tutele dell’articolo 18 dello Statuto
dei lavoratori. Se penso a quanti passi indietro abbiamo fatto in
questi ultimi anni, in termini di tutela del lavoro e del lavoratore, c’è di che
stare male. Ciò che fa molta rabbia – conclude Ottria – è che i risparmi
ottenuti non andranno in investimenti. Tutto stoppato: niente manutenzione né
nuovi progetti; alla faccia dell’industria della produzione e dell’industria che
dà lavoro e che fa innovazione. Qui siamo al fare cassa per rivendere: è
l’industria che fa finanza sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Le maestranze sostengono che il taglio prospettato per Novi non ha
senso, in quanto ogni giorno arrivano 30 lavoratori da Genova per colmare il gap
occupazionale.
NOVI
ONLINE
Ilva e Marcegaglia, operai uniti per il lavoro e la sicurezza
Ci saranno anche i lavoratori della Marcegaglia di Pozzolo Formigaro oggi in sciopero insieme ai colleghi dell'Ilva, e insieme sfileranno per le vie di Novi Ligure fino ai giardini di viale Saffi, dove in mattinata è previsto il comizio conclusivo con la partecipazione dei delegati sindacali nazionali
NOVI
LIGURE – Ci saranno anche i lavoratori della Marcegaglia oggi in
sciopero insieme ai colleghi dell’Ilva, e insieme sfileranno per le vie
di Novi Ligure fino ai giardini di viale Saffi, dove in mattinata è previsto il
comizio conclusivo con la partecipazione dei delegati sindacali
nazionali.
I metalmeccanici della fabbrica di Pozzolo saranno in corteo per protestare contro le condizioni di sicurezza: recentemente si sono verificati due gravi infortuni (l’ultimo dei quali solo l’altro ieri) e gli operai insieme alle rappresentanze sindacali hanno deciso di proclamare uno sciopero di otto ore per la giornata di oggi, giovedì 19 ottobre. Tra l’altro Ilva e Marcegaglia sono ormai gruppi apparentati, visto che il 15 per cento della Am InvestCo Italy appartiene alla società Marcegaglia Carbon Steel.
Sul fronte Ilva intanto si registra la presa di posizione del Comune di Novi Ligure. Dopo l’incontro con le parti sociali e i rappresentanti delle istituzioni, lunedì in municipio, il sindaco Rocchino Muliere ha preso carta e penna e ha scritto al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
Al governo, il primo cittadino ha chiesto di riaprire il tavolo delle trattative «garantendo la continuità del rapporto di lavoro a tutti i lavoratori che transiteranno in Am InvestCo sia sugli aspetti retributivi, di anzianità e di inquadramento che sugli altri diritti». Per Muliere, inoltre, è ingiustificata la previsione di 54 esuberi allo stabilimento di Novi, stante la capacità produttiva della fabbrica.
I metalmeccanici della fabbrica di Pozzolo saranno in corteo per protestare contro le condizioni di sicurezza: recentemente si sono verificati due gravi infortuni (l’ultimo dei quali solo l’altro ieri) e gli operai insieme alle rappresentanze sindacali hanno deciso di proclamare uno sciopero di otto ore per la giornata di oggi, giovedì 19 ottobre. Tra l’altro Ilva e Marcegaglia sono ormai gruppi apparentati, visto che il 15 per cento della Am InvestCo Italy appartiene alla società Marcegaglia Carbon Steel.
Sul fronte Ilva intanto si registra la presa di posizione del Comune di Novi Ligure. Dopo l’incontro con le parti sociali e i rappresentanti delle istituzioni, lunedì in municipio, il sindaco Rocchino Muliere ha preso carta e penna e ha scritto al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
Al governo, il primo cittadino ha chiesto di riaprire il tavolo delle trattative «garantendo la continuità del rapporto di lavoro a tutti i lavoratori che transiteranno in Am InvestCo sia sugli aspetti retributivi, di anzianità e di inquadramento che sugli altri diritti». Per Muliere, inoltre, è ingiustificata la previsione di 54 esuberi allo stabilimento di Novi, stante la capacità produttiva della fabbrica.
19/10/2017
Elio
Defrani - e.defrani@ilnovese.info
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