lunedì 23 ottobre 2017

Lettera dei sindacati per l'indotto Ilva - Ma Palombella Uil - il sindacato più "influente" - qui scrive una cosa ma poi dichiara altro

Indotto Ilva, lettera dei sindacati alla politica: “No a lavoratori di Serie B, Sì eguali diritti per tutti”

"Una lettera inviata a tutte le istituzioni, dal ministero dello Sviluppo economico, alla Regione Puglia, dalla Provincia al Comune di Taranto, sino ad arrivare a tutti i deputati e senatori pugliesi che siedono alla Camera e al Senato, oltre che ai consiglieri regionali e al Prefetto di Taranto, per tenere viva l’attenzione sulle migliaia di lavoratori dell’indotto Ilva e il loro futuro. A firmarla sono Cgil, Cisl e Uil nazionali, insieme ai sindacati di categoria sulla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici dell’INDOTTO ILVA, al momento esclusi da qualsiasi ragionamento legato alla trattativa in forte salita presso il Mise...
Ecco chi sono i lavoratori di cui stiamo parlando: “7.603 lavoratori e lavoratrici dell’indotto dipendenti di circa 346 aziende, operai addetti alle pulizie civili e pulizie industriali, manutentori, edili, carpentieri, autisti, addetti mensa, cuochi, elettricisti ecc ecc, con contratti part-time, interinali, a tempo determinato o indeterminato...

Poi, arrivano le richiesta alla classe politica: “Oggi le Istituzioni, la politica, garantiscano: che nessun lavoratore perderà un posto di lavoro, compreso i lavoratori e le lavoratrici dell’indotto... (e propongono- ndr) utilizzo delle maestranze dell’indotto già presenti nell’Ilva per i lavori di bonifica previsti; ammortizzatori sociali uguali per tutti; agevolazioni per esposizione amianto e prepensionamenti anche per i lavoratori dell’indotto..."- Dal Coriere di Taranto

MA COME LA METTIAMO COL FATTO CHE nell'intervista a Taranto BuonaSera di 2 giorni fa Paolombella della Uil dichiara:

SULL'AMIANTO:
Segretario, ci vuole spiegare la sua proposta sui prepensionamenti?
...quando saranno accertati esuberi (che, detto per inciso, per noi non ci sono) allora applichiamo i benefici per l’amianto invece che ricorrere alla cassa integrazione, che è più onerosa e contiene il rischio di essere tenuta in piedi fi no al 2023.
MA PALOMBELLA SA FIN TROPPO BENE CHE A TARANTO L'ETA' DELLA MAGGIORANZA DEGLI OPERAI E' GIOVANE E QUINDI NON PUO' RIENTRARE NEI BENEFICI PENSIONISTICI
 
SULLE BONIFICHE:
Ma gli esuberi non dovrebbero essere utilizzati per le bonifiche?
Per le bonifiche servono società specializzate con lavoratori specializzati in quel settore. E, poi, che facciamo? I lavoratori dopo essere rimasti esposti per anni all’amianto li mandiamo ad esporsi ulteriormente per rimuovere i materiali pericolosi? Sarebbe un paradosso. Meglio mandarli in pensione e affidare le bonifi che ad altre società specializzate. 
QUINDI, PERCHE' POI NELLA LETTERA PARLA DI UTILIZZO DEI LAVORATORI DELL'INDOTTO PER I LAVORI DI BONIFICA?

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