che diceva il volantino?
"Siamo con gli studenti in piazza contro l'alternanza scuola-lavoro"
"Noi lavoratrici e lavoratori delle
pulizie delle scuole statali ogni giorno sappiamo cosa vuol dire lo sfruttamento e la precarietà per
questo condividiamo con voi il "No allo sfruttamento" e sosteniamo le vostre
rivendicazioni:
contro l'obbligatorietà delle ore
eccessive;
contro un'alternanza che di formativo
non ha niente;
contro un'alternanza che ruba il nostro
tempo libero e che non ci dà certo il lavoro,
Ora i padroni, lo stato, il governo,
ci vogliono far diventare un grande serbatoio di manodopera a costo
zero per aziende e attività imprenditoriali di tutti i
settori, mentre il diritto allo studio e all'istruzione
diventano un obiettivo sempre più labile e remoto. La separazione
tra il lavoro manuale e quello intellettuale è un antico vizio della
nostra scuola, ma imporre agli studenti delle scuole superiori di
essere al servizio gratuito di imprese e aziende (che spesso non
presentano neppure i minimi requisiti di sicurezza, o che
irresponsabilmente impiegano i giovani in attività pericolose senza
che abbiano la preparazione adeguata a svolgerle) non rende più
consapevoli, ma più asserviti ad un sistema fondato esclusivamente
sul profitto capitalistico e che non si cura per nulla della dignità
delle persone".
Tutti vogliamo una scuola realmente
pubblica e accessibile a tutti, dove i costi non ricadano sugli
studenti, sulle studentesse e sulle loro famiglie. Siamo stanchi di
dover pagare per scuole spesso fatiscenti che ci crollano addosso,
servizi di trasporti scadenti, strutture scolastiche inadeguate,
libri di testo e materiali scolastici sempre più costosi".
A Taranto lo sciopero è naturalmente
anche e sempre per il lavoro e la salute contro i nuovi padroni
indiani dell'Ilva, e il governo che li sostiene che dichiarano in
esubero 4000 operai, tagliando a tutti salari e diritti mentre
rinviano alle calende greche la copertura dei parchi minerali, le
bonifiche, l'ambientalizzazione della fabbrica e dei quartieri. Operai- studenti- masse popolari tarantine devono lottare insieme se
vogliono finalmente vincere questa battaglia!
"Sosteniamo lo sciopero e le
rivendicazioni degli studenti del 13 ottobre e invitiamo a dare
continuità alla lotta partecipando allo sciopero generale del 27
ottobre, uno sciopero indetto da diversi sindacati di base e di
lotta, non compromessi come i sindacati 'ufficiali' CGIL-CISL-UIL
negli accordi con padroni e governo
Giovedi 19 ottobre – prepariamo e discutiamo dello sciopero unitario alla sede dello Slai cobas Taranto via Rintone 22– dalle 18 in poi.
27 ottobre – tutti in piazza Castello - sotto il comune di Taranto dalle ore 9 in poi
Le lavoratrici e i lavoratori delle pulizie delle scuole statali, degli asili ecc.
info slaicobasta@gmail.com tel. 3339199075 - Fiorella
Slai cobas per il sindacato di classe taranto via rintone 22 taranto
blog http://tarantocontro.blogspot.com
Ma quali sono state le motivazioni risibili e stupide dei rappresentanti del UdS?
"Non siete venuti alle nostre assemblee, non avete sottoscritto la nostra piattaforma, volete solo strumentalizzare la manifestazione... non ci avete chiesto il permesso, adesso chiamiamo la digos... " Queste e altre sciocchezze dello stesso tenore gli "argomenti" dei "censori".
Non gli importava che il volantino esprimesse l'appoggio alla lotta contro la buona scuola da parte lavoratori dei pulizie nelle scuole, anche loro in lotta per difendere il lavoro e salario.
Erano materiali diversi e tanto bastava, perché stavamo violando il 'diritto di proprietà' della lotta degli studenti come la intendono quelli che in buona o cattiva fede si comportano da capetti.
E' naturale che i compagni dello slai cobas replicassero con fermezza che non accettavano alcun divieto, "nessuno né la repressione né tantomeno voi ci ha mai fatto paura o impedito di fare quello che è giusto fare, rassegnatevi" e hanno continuato a distribuire il loro materiale fino a quando lo hanno esaurito, continuando a discutere con chi si avvicinava, e a respingere le continue provocazioni dei "cani pastore" custodi del corteo.
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