ILVA - il governo è dalla parte della Mittal - tutto il resto sono chiacchiere
Di questo e di altro le parti parlano oggi al Ministero dello Sviluppoe economico: da una parte AM InvestCo Italy (la nuova società di Arcelor Mittal e Marcegaglia), dall'altra i sindacati metalmeccanici Fim, Fiom, Uilm e Usb. "La posizione del governo è che si parte dalla proposta che era stata fatta nel bando di gara. Si parlava di un costo di 50.000 euro medio a lavoratore e quindi rispetto alla proposta che è stata avanzata nella comunicazione alle organizzazioni sindacali, si parla di una cifra più alta", ha detto il viceministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, ai microfoni del Gr1 in vista del tavolo ministeriale. "Apro il tavolo questa mattina con l'auspicio che tutte le parti facciano un confronto di merito e che il governo agevolerà questo confronto per arrivare ad un'intesa che sia soddisfacente per tutte le parti", ha aggiunto. "Il governo sta al fianco delle preoccupazioni dei lavoratori", ha fatto sapere il ministro della Difesa, Roberta Pinotti.
Il problema è che non basta, nè basterà, a parte oggi, bloccare la produzione, ma bisognerà bloccare la città e su questo, questo gruppo di operai fa il vecchio discorso dei "liberi e pensanti" - oggi fuori dalla lotta e seduti in consiglio comunale - "...lasciamo in pace la città, la città ha già subito, ecc." - un discorso non classista e combattivo, come pretende di essere, ma perbenista e conciliante con istituzioni, prefetto ecc, che proprio questo vogliono.
La lotta operaia non si può rinchiudere in fabbrica, e le masse popolari della città, a partire da quelle dei quartieri popolari inquinati, Tamburi e Paolo VI, vogliono eccome essere coinvolte, per difendere insieme lavoro e salute, per rivendicare lavoro, reddito, case, scuole, sanità, e sopratutto copertura dei parchi minerali e bonifiche reali
Ma sono i discorsi del primo giorno, mentre i vertici sindacali vanno a Roma... Non è che l'inizio!
Chiudiamo con Che Guevara, di cui oggi si ricorda la morte per le mani assassine dell'imperialismo, ma di cui si celebra la vita, divenuta immortale per i giovani, i proletari e i popoli
La lotta operaia non si può rinchiudere in fabbrica, e le masse popolari della città, a partire da quelle dei quartieri popolari inquinati, Tamburi e Paolo VI, vogliono eccome essere coinvolte, per difendere insieme lavoro e salute, per rivendicare lavoro, reddito, case, scuole, sanità, e sopratutto copertura dei parchi minerali e bonifiche reali
Ma sono i discorsi del primo giorno, mentre i vertici sindacali vanno a Roma... Non è che l'inizio!
Chiudiamo con Che Guevara, di cui oggi si ricorda la morte per le mani assassine dell'imperialismo, ma di cui si celebra la vita, divenuta immortale per i giovani, i proletari e i popoli
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