domenica 22 ottobre 2017

Taranto - La lettera di “una buona madre di famiglia”: Noi a vivere tra topi, allagamenti e infezioni

TARANTO – Di seguito, riportiamo il testo integrale della lettera della Sig.ra Tiziana Acclavio, inquilina di una delle case popolari, che dopo aver più volte sollecitato e chiesto l’intervento delle Istituzioni, ha scritto una lettera raccontando le condizioni di degrado e difficoltà in cui sono costretti a vivere:

“Sono una inquilina del complesso case popolari di via F. Crispi n. 104, di proprietà Arca Jonica (ex IACP), esasperata da una situazione ormai insopportabile, una situazione paradossale nella quale, nonostante i grandi sacrifici per onorare “da buona madre di famiglia” (come consigliava il Prefetto nel 2009) tutte le scadenze, mi ritrovo a subire minacce e sospensioni e distacchi, a vivere tra topi, allagamenti e rischi di infezioni varie. Di qualche giorno fa la cronaca di decessi a causa di infezioni di Escherichia Coli, SEU (sindrome emolitico uremica), contaminazione da Tallio.
L’ipotesi è che siano stati contaminati dal cibo o dall’acqua. Duecento famiglie stipate in un piccolo complesso di case degradate nel centro della città, fuori da ogni controllo su sicurezza degli stabili e salvaguardia della salute e con svariate interruzioni di erogazione dell’acqua sono una emergenza sanitaria che può esplodere da un momento all’altro.

Desidero sottolineare che questa è l’ennesima volta che, attraverso lettere, email, esposto in Procura, a Sindaco e Prefetto, oltre i vari comunicati alla stampa, si mette in evidenza una situazione esplosiva, insostenibile e al tempo stesso rischiosa per gli inquilini, ma umiliante soprattutto per amministratori e gestori di questi beni e di questa città.
Ci si riferisce agli inquilini di case popolari e di interi quartieri di edilizia pubblica come gente al di fuori della civiltà e della legge, ma quando la stessa gente chiede dignità e intervento della legge a garanzia del diritto d’accesso ad un pubblico servizio e bene irrinunciabile come l’acqua, sempre e totalmente pagato, e pari dignità nella difesa e nella gestione di queste case che sono le nostre case, nessuno risponde.
Intere comunità isolate, case ormai ridotte al degrado e all’abbandono a causa dell’assenza di una pur essenziale ma doverosa “normale” gestione condominiale, la stessa “normalità “del rispetto delle leggi che garantisce “gli altri”, quelli che non vivono nei quartieri popolari .

Continua il ricatto da parte di AQP con vere e proprie minacce di interruzione del servizio, anche se regolarmente pagato, e aumenti di rate iniqui ed ingiustificati .
Violando un accordo del 2009 che ritenevamo di forte valore politico e istituzionale, sottoscritto da Regione, Comune, AQP e IACP (oggi ARCA JONICA), che stabiliva il rientro dal debito pregresso storico delle case, anche se non addebitabile agli attuali inquilini, con 60 rate da 10 euro mensili, in aggiunta alle bollette dei consumi individuali, ad oggi ha aumentato del doppio il numero delle rate portandolo a 120, rate che nonostante non sappiamo bene da cosa derivino, continuiamo regolarmente a pagare.
Ci chiediamo chi doveva vigilare su quell’accordo a difesa dei cittadini che assolvono i loro doveri e chiedono siano riconosciuti loro i diritti? Chi doveva garantire i condomini che quell’accordo continuano a rispettarlo, nonostante l’aumento ingiustificato delle rate, perché insistono col credere che accordi sottoscritti dalle istituzioni abbiano un qualche valore? Chi deve garantire che non si interrompa un pubblico servizio, reato perseguibile penalmente soprattutto quando lo stesso servizio è stato interamente pagato? Chi deve garantire condizioni minime di legalità e sicurezza e vigilare affinché si scongiuri che episodi di tensioni sfocino in veri e propri scontri sociali?

Occorre mettere fine a questa surreale situazione di comunità isolata nel centro della città, dove i “gestori “di beni pubblici, in deroga a tutte le leggi di carattere civile e amministrativo, si occupano soltanto di incassare le rate senza preoccuparsi che la mancata gestione sta portando a gravi tensioni e contrasti tra condomini, oltre che gravi rischi per la salute.
Va da sé che questa insopportabile situazione di disagi e abusi, causa di contrasti e scontri – a volte anche fisici a cui sono seguite alcune denunce – porterà a conseguenze ben più gravi che i destinatari tutti di questa lettera non possono ignorare, perchè hanno la possibilità oltre che il dovere istituzionale di scongiurare. Chiediamo l’intervento delle Istituzioni, Sindaco e Prefetto, quali garanti della legalità e della salute e sicurezza per un intervento immediato. Cortesi saluti.

Una “buona madre di famiglia” delle case popolari.

Tiziana Acclavio.

© 2017, redazione PugliaPress

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