"Bisogna osare pensare, osare parlare, osare agire, e non avere paura del pensiero, della parola e dell’azione. Dobbiamo liberarci dei lacci che legano le nostre mani e i nostri piedi"
E' l'appello che Mao lanciava ai giovani e agli studenti.
E' la parola d'ordine del manifesto per un movimento e un'organizzazione rivoluzionaria degli studenti.
Un'organizzazione studentesca rivoluzionaria, autorganizzata, costruita dal basso e realmente autonoma è quella che serve oggi per sviluppare il movimento degli studenti, elevarne la coscienza politica a la forza combattiva.
Ma per costruirla è necessario liberarsi e delimitarsi dai capetti che a parole si dichiarano indipendenti e autonomi, salvo poi trovarli come è già successo nelle liste dei partiti che si candidano alle elezioni o frequentatori delle botteghe dei sindacati amici del governo e delle forze politiche antistudentesche.
Ne parliamo con nomi e cognomi in un prossimo post.
circolo proletari comunisti Taranto
13 ottobre 2017
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