L'hotspot di Taranto si conferma essere luogo di imposizione, anche con la forza, anche con la violenza (come è stato documentato tempo fa da Amnisty International che ha parlato perfino di torture) della identificazione, ed espulsione per chi si rifiuta, dei migranti.
La resistenza all'identificazione dei migranti è per non rimanere incatenati, anche per anni, in Italia in centri di accoglienza in cui si consumano senza poter fare nulla gli anni migliori della propria vita, e poter proseguire il loro viaggi all'estero, dove spessissimo hanno già familiari, amici, possibilità di lavoro.
Blitz contro l'immigrazione clandestina a Ventimiglia, in 50 trasferiti a Taranto
lunedì 09 ottobre 2017
GENOVA - Un blitz contro l'immigrazione clandestina è avvenuto questa mattina alla stazione ferroviaria di Ventimiglia, dove la polizia ha controllato circa 120 stranieri, soprattutto africani. Una cinquantina di persone sarà trasferita all'hot spot di Taranto, il centro di identificazione in cui vengono portati gli stranieri appena sbarcati. Il numero di arrivi a Ventimiglia è aumentato nell'ultima settimana.
Gli agenti del commissariato, dopo aver identificato molti stranieri, hanno trattenuto, per portarlo a Taranto, chi non voleva regolarizzare la propria posizione in Italia, ad esempio chiedendo lo status di rifugiato o l'asilo politico. Gli altri verranno accolti al Centro allestito al Parco Roja gestito dalla Croce Rossa.
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