domenica 8 ottobre 2017

L'ARCELOR MITTAL VUOLE PRENDERSI SOLO LAVORATORI SELEZIONATI E A CONDIZIONI AL MASSIMO RIBASSO

A Taranto vogliono buttare fuori 3.311 operai e tenersene 7.600. A Genova 599 esuberi su 1.500 lavoratori. A Novi Ligure 54 esuberi, 30 per Legnaro, 45 per Marghera, 160 per Milano, 40 per Paderno e 125 infine per Racconigi - con complessivi 330 esuberi. 
Nell'appalto poi questo piano porterà ad altre migliaia di licenziamenti immediati.
Una vera carneficina di posti di lavoro!

Ma questa è una parte del piano dei nuovi padroni; l'altra, altrettanto gravissima riguarda le nuove condizioni di lavoro e di assunzione per chi resta.
Licenziamento e assunzioni con il Jobs Act, azzeramento degli istituti contrattuali, discriminazione tra lavoratori.
Am Investco, si legge nella proposta, «costituirà con i dipendenti selezionati nuovi rapporti di lavoro previa cessazione del rapporto di lavoro con le società e successiva accettazione da parte degli stessi della proposta formulata da Am Investco con contestuale sottoscrizione dei verbali individuali di conciliazione».

L’azienda Am Investco non riconoscerà i contratti di lavoro in essere, ma applicherà il Jobs Act, con conseguente perdita dell’integrativo e dell’anzianità, e quindi con un taglio salariale consistente. 

Ribadiamo che purtroppo questo piano non è una novità. Già era noto e il governo l'ha appoggiato. I sindacati confederali, non l'hanno contrastato fin dal primo momento, aspettando i Tavoli. E ora si trovano, come era inevitabile, ad essere trattati a "pesci in faccia" e quindi alzano alte grida. 

Non permettiamo che la lotta, dallo sciopero di domani, sia utilizzata solo per ridurre di qualche numero gli esuberi. Ci vuole una lotta seria, ma per respingere tutto il piano e imporre risultati.

L'Arcelor Mittal è il più grande gruppo dell'acciaio in Europa, non sta affatto in crisi, e non deve scalare nuovi profitti sulla pelle degli operai e della cittadinanza. 

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