Il 25 novembre a Taranto è stato soprattutto delle donne disoccupate, lavoratrici delle pulizie, del commercio, precarie, delle donne che lottano tutti i giorni per il lavoro, contro la precarietà e le condizioni vergognose di lavoro, per il salario garantito, e che vedono in questa lotta anche la possibilità, necessità di rompere le catene della subordinazione nella famiglia, del rapporto spesso possessivo dei loro uomini
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Queste donne ieri hanno "occupato" il cuore della città, la via centrale, mettendo striscioni dovunque, a terra, appesi ai portoni, circondando con le corde con cartelli tutta una zona, facendo interventi di denuncia soprattutto verso le istituzioni, dicendo che negare lavoro, diritti da parte dello Stato, del governo, dei padroni per le donne vuol dire anche violenza; per questo sono stati gridati slogan contro ogni forma di oppressione, di violenza contro le donne.
Ma non è stata solo un'iniziativa di denuncia. Le disoccupate, le lavoratrici hanno detto che le donne non devono solo lamentarsi, ma lottare, per le condizioni di vita di oggi ma soprattutto perchè tutta la vita e questo barbara società deve cambiare, per fare la rivoluzione.
Anche da Taranto unità con le combattenti curde,
Intanto, con l'aiuto delle commesse del vicino negozio Golden Lady che ci hanno dato una mano tecnica, andavano dei video sulle lotte delle donne, da Taranto a Palermo, a Roma, sullo "sciopero delle donne" dell'anno scorso, ma anche sulle mobilitazioni delle donne a livello internazionale, dalla Germania all'India, alla Turchia, ecc.
Ieri non è stata solo una giornata di rabbia, di denuncia ma anche di gioia, perchè unite, in lotta siamo più forti. Per questo la serata si è conclusa con le "pettole", ciambelle, canzoni "E ti lamenti, ma che ti lamenti...; bella ciao..." e con brindisi che hanno coinvolto anche la gente che passava.
Appuntamento alle prossime iniziative di lotta tra pochi giorni...
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