"Intendiamo dichiarare la nostra preoccupazione per
la decisione del governo di accelerare l'approvazione del disegno di
legge 1345 sui reati ambientali.
E' un tentativo di riscrivere il reato
di disastro ambientale proprio alla vigilia del processo ILVA a Taranto.
PeaceLink si dichiara contraria a riscrivere in senso limitativo il reato
di disastro ambientale proprio adesso.
Il rischio è quello di
trasformare il processo in un'amnistia.
Già 5675 cittadini hanno firmato la petizione di
PeaceLink per fermare il disegno di legge.
Il disegno di
legge vuole sancire il danno ambientale come “alterazione irreversibile
dell’ecosistema”: cosa molto difficile, se non impossibile, da
dimostrare. Infatti ogni serio intervento di bonifica può ridurre
o attenuare l'alterazione dell'ecosistema. Questa formulazione
limitativa è pertanto uno "sgambetto" per i magistrati che - come a
Taranto - hanno dimostrato con perizie molto solide che la popolazione
era stata esposta ad una situazione di pericolo concreto, come confermato
dall'indagine epidemologica.
Per poter accertare il nuovo reato
di disastro ambientale - come prevede il nuovo disegno di legge - si
dovrebbero poter produrre, con numerosissime perizie, dei dati
"individuali" certi per ognuna delle
possibili vittime
dell'inquinamento.
La difficoltà di ottenere tutti questi dati
costituisce un problema di non facile risoluzione e il processo potrebbe
diventare una "Tela di Penelope" con il rischio di generare un "processo
infinito" e quindi di farlo andare in prescrizione.
Il
fatto che il governo adesso spinga per approvare il nuovo Disegno
di Legge sui reati ambientali è da noi interpretato come un tentativo
di mettere in difficoltà la magistratura tarantina, a cui va il
nostro sostegno.
Riscrivere le regole del gioco mentre sta
iniziando la partita è per noi inaccettabile.
Invitiamo
tutti a firmare la nostra petizione
online
http://www.peacelink.it/ecologia/a/40142.html
Per
PeaceLink
Fulvia Gravame - responsabile nodo di Taranto - ha
richiesto la costituzione come parte civile al
processo
Alessandro Marescotti - presidente nazionale - ha
richiesto la costituzione come parte civile al
processo.
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