In realtà, da come si legge nell'articolo stampa riportato di seguito, lì dove venisse varato questo "salario sociale"(si parla di 450 euro per 6 mesi) non sarà affatto per tutti i disoccupati. Siamo o alla mercè delle aziende che potrebbero chiamare/"attingere" da un elenco, in base alle loro necessità, o alla mercè del Comune che dovrebbero segnalare questo o quel lavoratore (con tutto il risvolto inevitabile nell'andazzo attuale del "clientelismo")
A Taranto la situazione è ancora peggiore.
La proposta del Sindaco Stefano, come abbiamo informato giorni fa, è tra il vergognoso e il ridicolo (della serie: se un disoccupato che ha bisogno di 50 euro viene al Comune io gli dico: sì te li dò ma tu devi fare un lavoretto corrispondente...) - una cosa offensiva, senza un minimo di pianificazione, di certezze. Si dice addirittura che si potrebbe "lavorare anche per un solo giorno per guadagnare qualche soldo per le emergenze". Siamo all'elemosina!!
Per non parlare delle informazioni. Quì è buio assoluto. Nessuno al Comune, al servizi sociali sà dare informazioni; creando solo confusione - per es. non è chiaro se questo intervento dovrebbe essere altra cosa dai lavori nel servizio civico, che già si fa, o è questo forma di sussidio-legata a attività che viene chiamata in altro modo.
ANCHE A TARANTO I DISOCCUPATI, ORGANIZZATI, DOVREBBERO FARE "L'ASSOLTO" AL COMUNE, MA NON PER CHIEDERE MA PER PRETENDERE LAVORO E SALARIO GARANTITO DIGNITOSI!
Soldi ai poveri in cambio di lavoro
Il Comune vara il «cantiere di cittadinanza»:400 euro al mese per 6 mesi. Bando rivolto a imprese, aziende e negozi
La seconda misura, rivolta a 44 uomini e 44 donne over 55 anni e con reddito Isee sotto i tremila euro, ha la stessa filosofia, ma funziona in un altro modo: dal momento che si tratta di soggetti più fragili e difficilmente reinseribili attraverso bandi competitivi, sono i servizi sociali a segnalare i lavoratori. Quanto a chi deve offrire loro l’occasione di riprofessionalizzarsi, oltre alle imprese ci sono le cooperative sociali e chiunque lavori per il Comune. Questa seconda misura è finanziata con fondi europei per 280 mila euro che devono essere spesi entro l’anno. Rispetto alla terza misura, che interessa 62 persone (per metà donne), ci sono maggiori incertezze. Decaro e l’assessora alle Politiche del lavoro, Paola Romano, intendono attingere alle risorse regionali messe a disposizione dei Comuni (200 mila euro per Bari) per i lavoratori socialmente utili. Ma dal momento che di lsu Bari non ne ha, l’amministrazione immagina di strutturare i «cantieri di pubblica utilità»: attraverso un avviso pubblico, seleziona sempre persone con un reddito Isee inferiore ai tremila euro, privilegiando soggetti con figli e donne, ma li recluta a giornata, a 23 euro (minimo per 40, massimo per 130 giorni). Una «borsa lavoro» che dovrebbe garantire rotazione evitando di creare l’aspettativa del posto fisso per l’ente pubblico.
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