lunedì 17 novembre 2014

Ilva: la ArcelorMittal fa un passo avanti - ma ancora grande confusione sotto il cielo...

(da Repubblica) 
"Entra nel vivo la gara per la conquista dell'Ilva. ArcelorMittal, leader mondiale del settore siderurgico con una produzione di 91 milioni di tonnellate, ha presentato l'offerta non vincolante per l'acquisto del gruppo italiano...
nell'offerta presentata non ci sarebbero ancora indicazioni economiche, mentre verrebbero riconfermate il mantenimento degli attuali livelli di occupazione, l'intenzione di investire nel gruppo per il rilancio della produzione e la volontà di rilevare l'Ilva nella sua interezza... Fondamentale, per ArcelorMittal è poter contare non solo sulle attività produttive di Taranto, ma anche sullo stabilimento di Genova-Cornigliano, che ha rinnovato i suoi impianti e che, soprattutto, mette a disposizione un milione di metri quadrati affacciati sul mare, una piattaforma logistica ideale da cui servire i mercati europei.
Le condizioni poste dal commissario straordinario del governo Piero Gnudi... sono: preservare l'occupazione e attuare tutti gli investimenti in materia ambientale...
ArcelorMittal chiede però di concentrare in una "bad company" tutte le partite "incagliate" e le sofferenze dell'Ilva, riunendo attività e occupati nella nuova "good company" che entrerebbe nella rete internazionale del gruppo che produce acciaio in oltre sessanta Paesi del mondo.

...resta invece confermato l'interesse per l'Ilva da parte del gruppo Arvedi. A sostegno della famiglia siderurgica potrebbe presto scendere in campo anche la Cassa Depositi e Prestiti. L'amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini ha infatti confermato nelle scorse settimane l'interesse di Cdp per un settore "strategico" come quello dell'acciaio, in un Paese che è ancora il secondo produttore europeo".

MA LA CONFUSIONE E I DUBBI SUL FUTURO RESTANO E SONO PARECCHI

Quali sarebbero le partite "incagliate" e le sofferenze dell'Ilva che ArcelorMIttal vuole concentrare in una "bad company"? Il risanamento ambientale, che sicuramente è la più grande "sofferenza" dell'Ilva, come viene considerato?
La produzione verrà ridimensionata o no? E se viene ridimensionata come ArcelorMittal garantisce gli attuali livelli occupazionali?
Come risolverebbe ArcelorMittal il fatto che nella UE il problema è la sovrapproduzione dell'acciaio e quindi la necessità di impedire che delle grandi multinazionali soffochino la concorrenza in Europa? visto che ArcelorMittal ha già vari stabilimenti siderurgici in Europa e con l'Ilva avrebbe il monopolio del mercato?
Che ruolo deve avere la Cassa Depositi e Prestiti?

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