il
gip di Milano D’Arcangelo ha motivato lo sblocco di 1 miliardo e
200 milioni di euro sequestrati ai Riva e ai due loro consulenti per
trasferirli nelle casse dell’Ilva in vista degli interventi di
risanamento necessari per tenere in vita lo stabilimento di Taranto,
con queste motivazioni:
Il
“diritto all’ambiente salubre, al lavoro e alla salute”
prevalgono su quello “proprietario” e sugli “interessi
patrimoniali”.
“nel
conflitto tra i diritti proprietari dei soggetti attinti da
trasferimento coattivo e gli interessi costituzionalmente rilevanti
al diritto all’ambiente salubre, al lavoro e alla salute, i primi
debbano assumere una valenza necessariamente” secondaria...
gli interessi
patrimoniali devono recedere di fronte a quello alla conservazione
delle risorse produttive e dei livelli occupazionali”...
“la
lamentata compressione del diritto di proprietà sui beni
originariamente attinti dal sequestro preventivo non è
costituzionalmente illegittima quando si rilevi preordinata a
consentire il soddisfacimento contestuale di una pluralità di
interessi costituzionalmente rilevanti e di rilievo superiore a
quello del diritto inciso”. E cioè, “risanare l’ambiente e la
tutela della salute unitamente al mantenimento dei livelli
occupazionali”.
BEN DETTO!
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