giovedì 27 novembre 2014

Dal gruppo di studio su "Principi del leninismo" - LE CONTRADDIZIONI DEL CAPITALISMO

Cosa è l'imperialismo?
Quali contraddizioni sono alla base di esso?
Qual'è la contraddizione principale nel mondo d'oggi?
Quali le conseguenze per la lotta del proletariato?

(dal gruppo di studio - note di una compagna): "La prima contraddizione, principale anche nel mondo d'oggi, è quella tra il lavoro e il capitale. Grazie alla completa egemonia del capitalismo nelle sue varie forme  e sfaccettature (dai trust ai consorzi monopolistici, ai monopoli banche, all'oligarchia finanziaria), il capitalismo diventa imperialismo, in questa fase le contraddizioni del capitalismo raggiungono il culmine. Cosa significa? Un grosso potere di pochi che gestisce tutta l'economia. A fronte di questa onnipotenza del capitale, i mezzi abituali di lotta, nella forma di partiti parlamentari, sindacati, cooperative, hanno uno scarso effetto, e concludendo o il proletariato si abbandona al capitalismo cadendo sempre più in basso o si dota di una nuova arma che lo stesso capitalismo involontariamente gli offre “la rivoluzione”.

La seconda contraddizione è tra i diversi gruppi finanziari e le diverse potenze imperialiste, nella lotta cruenta per conquistare nuovi territori e impossessarsi delle materie prime che esistono sugli stessi territori. Ma è anche una lotta tra vecchi e nuovi gruppi per recuperare pezzi di territori già spartiti, togliendoli alle altre potenze.
Tutto ciò è degno di attenzione perché è il preludio alla guerra imperialista, che tende di conseguenza ad indebolire lo stesso imperialismo rendendo così possibile anzi necessaria la rivoluzione.

La terza contraddizione è lo sfruttamento disumano di milioni di esseri viventi nei paesi oppressi e colonizzati da parte di un gruppo di nazioni "civili" imperialiste. Ma queste nazioni per  sfruttare devono costruire infrastrutture e fabbriche, centri commerciali e industriali che consentono così la nascita della classe operaia e dei movimenti per l’indipendenza, la crescita sempre in aumento di intellettuali indigeni e la coscienza nazionale. Tutto questo trasforma così questi paesi e queste colonie in una forza decisiva per la rivoluzione proletaria.

Concetta

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