Un confronto fra alcuni dei protagonisti dell’emergenza ambientale a
Taranto nell’ultimo ventennio. E’ la prima iniziativa pubblica
dell’associazione di “public history” Fucina 900.
L’evento si terrà martedì 28, alle 17.30, presso il Centro della
fotografia, in via Plinio 85. Al dibattito parteciperanno Giovanni
Angelini, attuale segretario dello SPI-CGIL, i professori Giorgio
Assennato e Tommaso Fiore, rispettivamente ex direttore di Arpa Puglia
ed ex assessore regionale alla Sanità, Leo Corvace, attivista di
Legambiente Taranto, e Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink.
“Abbiamo voluto dedicare la nostra prima uscita pubblica a un tema molto sentito a Taranto”, spiega la presidente dell’associazione, Stefania Castellana, che presenterà i lavori.
“L’obiettivo è provare a capire cosa è successo in un ventennio decisivo per la nostra comunità, quello che va dalla privatizzazione dell’Ilva al sequestro dell’area a caldo. In quella fase cambiano tante cose: subentra una nuova proprietà, il movimento operaio subisce un drastico turn over, ma soprattutto si fa largo una nuova sensibilità ai temi ambientali e una crescente attenzione all’impatto delle attività industriali sulla salute. Dialogare con chi ha affrontato personalmente questo passaggio cruciale è di fatto utilizzare una delle fonti privilegiate per la storia contemporanea – la testimonianza diretta – offrendo al dibattito e alla città nuovo materiale di approfondimento. Non pretendiamo pertanto di esaurire la riflessione su un tema che sarebbe vastissimo, e che deve ancora essere studiato a fondo; vogliamo però contribuire ad avviare una seria riflessione pubblica. Siamo convinti infatti che una lucida consapevolezza del passato sia indispensabile per affrontare i problemi del presente”.
“L’idea di coinvolgere i protagonisti di quella stagione è un esperimento”, aggiunge Salvatore Romeo, vice-presidente di Fucina 900, che curerà l’introduzione al dibattito. “Anzitutto parliamo di un campo, quello della storia ambientale, che in Italia è ancora poco praticato, ma riscontra crescente interesse e senz’altro sarà uno dei principali assi di sviluppo della disciplina. Inoltre, nella ricerca storica va affermandosi sempre più l’uso delle fonti orali. Nel nostro caso cerchiamo di andare oltre: i soggetti che abbiamo coinvolto sono allo stesso tempo testimoni e attori diretti delle vicende in questione; possono dare quindi anche un contributo di interpretazione. E dalla dialettica fra prospettive diverse può emergere una visione complessa, e quindi maggiormente realistica, delle cose”.
“La cortina d’acciaio. Storia e memoria dell’emergenza ambientale a Taranto” è il primo di una serie di appuntamenti che Fucina 900 promuoverà per approfondire e divulgare la storia del territorio ionico.
“Abbiamo voluto dedicare la nostra prima uscita pubblica a un tema molto sentito a Taranto”, spiega la presidente dell’associazione, Stefania Castellana, che presenterà i lavori.
“L’obiettivo è provare a capire cosa è successo in un ventennio decisivo per la nostra comunità, quello che va dalla privatizzazione dell’Ilva al sequestro dell’area a caldo. In quella fase cambiano tante cose: subentra una nuova proprietà, il movimento operaio subisce un drastico turn over, ma soprattutto si fa largo una nuova sensibilità ai temi ambientali e una crescente attenzione all’impatto delle attività industriali sulla salute. Dialogare con chi ha affrontato personalmente questo passaggio cruciale è di fatto utilizzare una delle fonti privilegiate per la storia contemporanea – la testimonianza diretta – offrendo al dibattito e alla città nuovo materiale di approfondimento. Non pretendiamo pertanto di esaurire la riflessione su un tema che sarebbe vastissimo, e che deve ancora essere studiato a fondo; vogliamo però contribuire ad avviare una seria riflessione pubblica. Siamo convinti infatti che una lucida consapevolezza del passato sia indispensabile per affrontare i problemi del presente”.
“L’idea di coinvolgere i protagonisti di quella stagione è un esperimento”, aggiunge Salvatore Romeo, vice-presidente di Fucina 900, che curerà l’introduzione al dibattito. “Anzitutto parliamo di un campo, quello della storia ambientale, che in Italia è ancora poco praticato, ma riscontra crescente interesse e senz’altro sarà uno dei principali assi di sviluppo della disciplina. Inoltre, nella ricerca storica va affermandosi sempre più l’uso delle fonti orali. Nel nostro caso cerchiamo di andare oltre: i soggetti che abbiamo coinvolto sono allo stesso tempo testimoni e attori diretti delle vicende in questione; possono dare quindi anche un contributo di interpretazione. E dalla dialettica fra prospettive diverse può emergere una visione complessa, e quindi maggiormente realistica, delle cose”.
“La cortina d’acciaio. Storia e memoria dell’emergenza ambientale a Taranto” è il primo di una serie di appuntamenti che Fucina 900 promuoverà per approfondire e divulgare la storia del territorio ionico.
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