Davanti al carcere
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Al tribunale
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Un centinaio di compagni e compagne hanno sfidato i divieti della Questura di L'Aquila e si sono riuniti davanti al Tribunale dove si teneva l'udienza del processo contro Nadia Lioce, colpevole di aver battuto con una bottiglietta di plastica contro la porta blindata della sua cella per protesta contro i quotidiani soprusi e sequestri di riviste e altro materiale cartaceo e oggetti personali. Erano presenti il Mfpr, Soccorso rosso proletario, Pagine contro la tortura, Ccrsri, Comitato contro la repressione Napoli, Amazora, con delegazioni da Roma Milano, Torino, Napoli, Bergamo, Bologna, Genova, Palermo, Taranto.
L'udienza è iniziata intorno alle 11 con le testimonianze di una ispettrice del Gom che ha descritto l'atteggiamento di "non dialogo" della detenuta e come la stessa con la sua bottiglietta disturbasse anche altre detenute, il cappellano, lo psicologo e altro personale. La protesta, ha aggiunto, iniziata dopo il sequestro di alcuni atti giudiziari tenuti in cella dalla Lioce, si è interrotta dopo che ne è stata ordinata la restituzione.
Conclusa la testimonianza e poco prima che il giudice annunciasse il rinvio dell'udienza, dal pubblico hanno iniziato a gridare "libertà, libertà", e subito è stato ordinato lo sgombero dell'aula per interruzione di pubblico processo.
Conclusa d'udienza, i manifestanti si sono mossi insieme verso il carcere.
Conclusa d'udienza, i manifestanti si sono mossi insieme verso il carcere.
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