Fissato per il 5 aprile 2018 l'avvio del processo per i 15 compagni, lavoratori, lavoratrici, per la manifestazione contro Renzi del 29 luglio 2016
Tra i 15 rinviati a giudizio, vi sono 6 dello Slai cobas per il sindacato di classe.
Ribadiamo quello che abbiamo detto subito dopo l'arrivo delle denunce.
Noi non abbiamo nulla da cui "difenderci"! Trasformeremo il processo in un
atto di accusa verso Renzi, il suo governo, il loro Stato, che era
venuto a vantarsi di aver fatto "tanto per Taranto", ma giustamente
trovò la denuncia e la protesta degli operai Ilva, di tanti altri
lavoratori, di donne dei quartieri inquinati, di giovani, dello Slai
cobas sc che aveva chiamato quel giorno a manifestare uniti contro
quella che era una provocazione e un ennesimo attacco per lavoratori e
masse popolari di Taranto: 10 decreti, di cui l'ultimo fatto poco prima di venire a Taranto, solo per salvare i profitti dei
vecchi e nuovi padroni dell'Ilva, mentre nessuna bonifica, nessuna difesa dei
posti di lavoro e sicurezza all'Ilva. A Renzi, si aggiunsero i
servi parlamentari, il "sempre in televisione" Pelillo, che vuole
mantenere ben salda la sua poltrona in parlamento calpestando i diritti
fondamentali di lavoro e salute; questi il 29 pensava di fare il
gradasso tra la gente, ma ebbe la dovuta risposta.
Questo processo deve trovare uniti i 15 denunciati, ma anche avere il sostegno
concreto, politico di tutte le realtà sociali, tutti coloro che il 29
c'erano e anche di quelli che non c'erano.
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