domenica 19 novembre 2017

Maxi tassa - raccolta differenziata che non c'è - lavoro che viene tolto. Oltre il danno la beffa!!

Con l'insediamento di un nuovo sindaco e di una nuova giunta la città si aspetta che le cose cambino, che migliorino, ma questa favola non è Taranto !
Io cittadina operaia casalinga e precaria mi accorgo leggendo e vivendolo in prima persona che a Taranto tutto continua ad andare in declino.
Sono un ex operaia addetta alla raccolta differenziata brevettata con un corso sovvenzionato da soldi pubblici (tasse che ricadono sulle tasche dei cittadini). Lavoravo all'impianto di separazione di rifiuti ex Pasquinelli (AMIU); dico lavorav, perchè attualmente l'impianto è fermo per messa a norma e ammodernamento, lavori che, però, attualmente a 2 mesi di chiusura non partono. Ho lottato con i miei colleghi per non andare a casa per il periodo di fermo dell'impianto, e con piccole proroghe, prima un mese poi un altro, il nostro orario è stato tagliato, passando da 36 ore a 25 settimanali e nel frattempo la mia mansione di separatore di rifiuti diventa "pulizia del verde", e mi chiedo che sarà nel prossimo futuro di noi operai che tanto abbiamo lottato prima da disoccupati, per poi diventare precari in una raccolta differenziata che ancora oggi non ha progettualità. Eppure la TARI a Taranto risulta tra le più alte di Italia!
E poi ci sono i "cittadini modello" che organizzano ronde dimostrative di raccolta e pulizia delle strade... Forse costoro non sanno che i cittadini di Taranto quel servizio lo pagano "profumatamente" e sarebbe preferibile che lo facessero i migliaia di disoccupati tarantini.

Noi operai della ex Pasquinelli abbiamo dimostrato più volte che questo sistema può cambiare ma la risposta è sempre più lontana da ciò che servirebbe per dare occupazione e srevizi reali ai cittadini; mentre la estensione della raccolta differenziata in altri quartieri, a Paolo VI e ai Tamburi in primo luogo, diventa utopia!!

Ma gli ex Disoccupati Organizzati e oggi ex Pasquinelli non dimenticano. Noi siamo stati formati ed abbiamo capito il valore ecologico, biologico ed economico della cosiddetta "spazzatura" se differenziata e riciclata, una materia prima che può essere una grande risorsa ambientale. Noi continueremo ancora a crederci e a cercare in tutte le forme quel canale di di discussione anche costruttivo che porterebbe un ritorno economico e lavoro in una città dove la disoccupazione è un cancro e la precarietà ormai è parte strutturale di appalti al massimo ribasso, dove a pagare sono sempre gli operai nonchè cittadini che pagano le tasse!

Loperfido Raffaella

C'era una volta!!

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