Ilva, USB fuori dal tavolo al Mise
Rizzo: “Per noi non c’è posto, ma presenziano personaggi dell'UGL che non hanno alcun titolo in materia”
Ilva, incontro al Mise: non c’è posto per USB. “È scandaloso. Noi
siamo arrivati a Roma e abbiamo trovato il Parlamentino pieno e nessuna
cuffia disponibile per ascoltare la traduzione dell’introduzione di
Mittal. Con 12 RSU e 1000 iscritti, USB resta fuori, mentre all’interno
ci sono persone che di Ilva e di Taranto non ne conoscono nemmeno
l’esistenza”. Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB non ha mezzi termini. “L’UGL
è legato al viceministro Bellanova e ha amicizie con il funzionario
ministeriale Giampiero Cassano, ma nessuna competenza in materia, eppure
i rappresentanti sono seduti al tavolo in cui si discute di Ilva. Il
sindaco di Taranto invece non è stato nemmeno invitato e noi, che siamo
la terza forza sindacale, siamo fuori. È uno scandalo. Un paradosso che
dimostra quale sia la democrazia di questo governo
Ed è per questo che USB ha scritto al ministro Calenda, al viceministro
Bellanova, al dott.Cassano, alla direzione ArcelorMittal e ai commissari
Ilva: “Le scriviamo per elevare formale protesta sulle modalità con cui si sta trascinando il confronto con Arcelormittal
sulla vicenda Ilva che il Vostro ministero ospita. Oggi, 28 novembre non
vi erano le condizioni organizzative e politiche per presenziare al
tavolo e la nostra organizzazione ne ha preso atto. Una pletora in
rappresentanza delle diverse organizzazioni, tra le quali alcune senza
titolo a partecipare se non quello dei loro buoni uffici. Il tema non è
ridurre la partecipazione ma rendere evidente il perimetro della
delegazione sindacale che ha titolarità contrattuale e rappresentanza
reale dei lavoratori degli stabilimenti del gruppo Ilva. Ogni altra
ipotesi appare come uno svilimento del valore che si vorrebbe attribuire
a questo confronto. Non vi sfuggirà la delicatezza della vertenza per
le sue ricadute economiche e sociali. Non è accettabile che sotto la
coltre di un metodo assembleare scarsamente democratico la trattativa si
trasformi in atti finali unilaterali. Abbiamo sino ad ora partecipato
attivamente al percorso proposto dal Vostro ministero nell’ambito della
procedura di acquisizione del gruppo Ilva. Vi chiediamo pertanto di
ristabilire le condizioni di un confronto proficuo e trasparente.
Condizione imprescindibile per dare serietà e valore al negoziato. Se
così non fosse ci riserviamo di assumere ogni decisione conseguente sul
proseguo.
F.to Sergio Bellavita e Francesco Rizzo”
Ilva, incontro al Mise: non c’è posto per USB. “È scandaloso. Noi
siamo arrivati a Roma e abbiamo trovato il Parlamentino pieno e nessuna
cuffia disponibile per ascoltare la traduzione dell’introduzione di
Mittal. Con 12 RSU e 1000 iscritti, USB resta fuori, mentre all’interno
ci sono persone che di Ilva e di Taranto non ne conoscono nemmeno
l’esistenza”. Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB non ha mezzi termini. “L’UGL
è legato al viceministro Bellanova e ha amicizie con il funzionario
ministeriale Giampiero Cassano, ma nessuna competenza in materia, eppure
i rappresentanti sono seduti al tavolo in cui si discute di Ilva. Il
sindaco di Taranto invece non è stato nemmeno invitato e noi, che siamo
la terza forza sindacale, siamo fuori. È uno scandalo. Un paradosso che
dimostra quale sia la democrazia di questo governo
Ed è per questo che USB ha scritto al ministro Calenda, al viceministro Bellanova, al dott.Cassano, alla direzione ArcelorMittal e ai commissari Ilva: “Le scriviamo per elevare formale protesta sulle modalità con cui si sta trascinando il confronto con Arcelormittal sulla vicenda Ilva che il Vostro ministero ospita. Oggi, 28 novembre non vi erano le condizioni organizzative e politiche per presenziare al tavolo e la nostra organizzazione ne ha preso atto. Una pletora in rappresentanza delle diverse organizzazioni, tra le quali alcune senza titolo a partecipare se non quello dei loro buoni uffici. Il tema non è ridurre la partecipazione ma rendere evidente il perimetro della delegazione sindacale che ha titolarità contrattuale e rappresentanza reale dei lavoratori degli stabilimenti del gruppo Ilva. Ogni altra ipotesi appare come uno svilimento del valore che si vorrebbe attribuire a questo confronto. Non vi sfuggirà la delicatezza della vertenza per le sue ricadute economiche e sociali. Non è accettabile che sotto la coltre di un metodo assembleare scarsamente democratico la trattativa si trasformi in atti finali unilaterali. Abbiamo sino ad ora partecipato attivamente al percorso proposto dal Vostro ministero nell’ambito della procedura di acquisizione del gruppo Ilva. Vi chiediamo pertanto di ristabilire le condizioni di un confronto proficuo e trasparente. Condizione imprescindibile per dare serietà e valore al negoziato. Se così non fosse ci riserviamo di assumere ogni decisione conseguente sul proseguo.
F.to Sergio Bellavita e Francesco Rizzo”
Ed è per questo che USB ha scritto al ministro Calenda, al viceministro Bellanova, al dott.Cassano, alla direzione ArcelorMittal e ai commissari Ilva: “Le scriviamo per elevare formale protesta sulle modalità con cui si sta trascinando il confronto con Arcelormittal sulla vicenda Ilva che il Vostro ministero ospita. Oggi, 28 novembre non vi erano le condizioni organizzative e politiche per presenziare al tavolo e la nostra organizzazione ne ha preso atto. Una pletora in rappresentanza delle diverse organizzazioni, tra le quali alcune senza titolo a partecipare se non quello dei loro buoni uffici. Il tema non è ridurre la partecipazione ma rendere evidente il perimetro della delegazione sindacale che ha titolarità contrattuale e rappresentanza reale dei lavoratori degli stabilimenti del gruppo Ilva. Ogni altra ipotesi appare come uno svilimento del valore che si vorrebbe attribuire a questo confronto. Non vi sfuggirà la delicatezza della vertenza per le sue ricadute economiche e sociali. Non è accettabile che sotto la coltre di un metodo assembleare scarsamente democratico la trattativa si trasformi in atti finali unilaterali. Abbiamo sino ad ora partecipato attivamente al percorso proposto dal Vostro ministero nell’ambito della procedura di acquisizione del gruppo Ilva. Vi chiediamo pertanto di ristabilire le condizioni di un confronto proficuo e trasparente. Condizione imprescindibile per dare serietà e valore al negoziato. Se così non fosse ci riserviamo di assumere ogni decisione conseguente sul proseguo.
F.to Sergio Bellavita e Francesco Rizzo”
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