mercoledì 29 novembre 2017

Ilva - MISE ROMA - anche la USB messa alla porta! mentre l'UGL sindacato inesistente all'Ilva e portato da uomini nel governo ai tavoli, per fare da fiancheggiatore del governo... Ma è a Taranto in fabbrica e in città che si fannoi giochi e i conti con padroni, governo e sindacati complici

Ilva, USB fuori dal tavolo al Mise

Rizzo: “Per noi non c’è posto, ma presenziano personaggi dell'UGL che non hanno alcun titolo in materia”

Ilva, incontro al Mise: non c’è posto per USB. “È scandaloso. Noi siamo arrivati a Roma e abbiamo trovato il Parlamentino pieno e nessuna cuffia disponibile per ascoltare la traduzione dell’introduzione di Mittal. Con 12 RSU e 1000 iscritti, USB resta fuori, mentre all’interno ci sono persone che di Ilva e di Taranto non ne conoscono nemmeno l’esistenza”. Francesco Rizzo, coordinatore provinciale USB non ha mezzi termini. “L’UGL è legato al viceministro Bellanova e ha amicizie con il funzionario ministeriale Giampiero Cassano, ma nessuna competenza in materia, eppure i rappresentanti sono seduti al tavolo in cui si discute di Ilva. Il sindaco di Taranto invece non è stato nemmeno invitato e noi, che siamo la terza forza sindacale, siamo fuori. È uno scandalo. Un paradosso che dimostra quale sia la democrazia di questo governo
Ed è per questo che USB ha scritto al ministro Calenda, al viceministro Bellanova, al dott.Cassano, alla direzione ArcelorMittal e ai commissari Ilva: “Le scriviamo per elevare formale protesta sulle modalità con cui si sta trascinando il confronto con Arcelormittal sulla vicenda Ilva che il Vostro ministero ospita. Oggi, 28 novembre non vi erano le condizioni organizzative e politiche per presenziare al tavolo e la nostra organizzazione ne ha preso atto. Una pletora in rappresentanza delle diverse organizzazioni, tra le quali alcune senza titolo a partecipare se non quello dei loro buoni uffici. Il tema non è ridurre la partecipazione ma rendere evidente il perimetro della delegazione sindacale che ha titolarità contrattuale e rappresentanza reale dei lavoratori degli stabilimenti del gruppo Ilva. Ogni altra ipotesi appare come uno svilimento del valore che si vorrebbe attribuire a questo confronto. Non vi sfuggirà la delicatezza della vertenza per le sue ricadute economiche e sociali. Non è accettabile che sotto la coltre di un metodo assembleare scarsamente democratico la trattativa si trasformi in atti finali unilaterali. Abbiamo sino ad ora partecipato attivamente al percorso proposto dal Vostro ministero nell’ambito della procedura di acquisizione del gruppo Ilva. Vi chiediamo pertanto di ristabilire le condizioni di un confronto proficuo e trasparente. Condizione imprescindibile per dare serietà e valore al negoziato. Se così non fosse ci riserviamo di assumere ogni decisione conseguente sul proseguo.
F.to Sergio Bellavita e Francesco Rizzo”

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